Vittorio Sgarbi presenta Gli Anni delle Meraviglie, il Tesoro d’Italia II Angelo Marra 5 Gennaio 2015 News A Telese Terme Vittorio Sgarbi presenta il suo ultimo libro, Gli anni delle Meraviglie – da Piero della Francesca a Pontormo – Il tesoro d’Italia II, e sceglie il pittore sannita Massimo Rao per rappresentare la pittura campana del novecento nel settore artistico del Padiglione Italy dell’Expo di Milano 2015. Guarda la nostra fotogallery dell’evento: Ancora una tappa campana per la promozione della sua ultima fatica, per lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi. In qualità di Ambasciatore Culturale dell’Expo 2015, il 21 dicembre scorso, ha preso parte a Telese Terme all’evento “Luci della Memoria” che ha coniugato storia e cultura attraverso due distinti momenti: l’accensione delle luci, taglio del nastro e inaugurazione della torre medioevale ( del IX sec. che ospiterà un Museo) e dell’area archeologica circostante, a conclusione dei lavori di restauro e di messa in sicurezza del sito; e la presentazione, presso il Centro Congressi delle Terme, del suo ultimo tomo “GLI ANNI DELLE MERAVIGLIE Da Piero della Francesca a Pontormo IL TESORO D’ITALIA II”, il secondo libro di una tetralogia che intende fornire ai cittadini la conoscenza di opere artistiche poco conosciute o male attribuite a testimonianza che l’Italia ha un patrimonio enorme e ancora da scoprire. Mai come negli anni dal 1475 alla metà del Cinquecento infatti, il Belpaese ha espresso straordinari artisti di fama planetaria come Leonardo, Tiziano, Raffaello, Mantegna, Botticelli insieme a molti altri altrettanto meritevoli ma non adeguatamente conosciuti come Cristoforo Scacco, Benedetto Bonfiglio, Lorenzo Lotto, Saturnino Gatti, Pier Matteo D’Amelia, Butinone e Zenale, per citarne alcuni. E in questo libro, corredato da bellissime fotografie, sarà possibile scoprire quei tesori che restano nell’oblio di sacrestie non frequentate o nei depositi dei musei. “Il passato è la forza della nostra civiltà. Solo avendo coscienza del passato si può ipotizzare di salvare il futuro. Investire sul passato è l’unico futuro che abbiamo” è il pensiero di Vittorio Sgarbi. Al Convegno hanno partecipato tutte le autorità civili e militari tra cui il sindaco di Telese Pasquale Carofano e il prefetto di Benevento Paola Galeone, l’Assessore Giovanni Liverini e l’architetto Vincenzo Vallone. Erano presenti il sovrintendente per i Beni A.P.S.A.E. per le province di Caserta e Benevento Salvatore Buonomo, l’ex parlamentare Antonio Conte, il funzionario della Reggia di Caserta e del Museo Arcos di Benevento Ferdinando Creta, l’archeologo medioevale dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli Luigi Di Cosmo, l’ordinario di Archeologia e di Storia Medioevale presso la Seconda Università di Napoli prof. Marcello Rotili, lo storico militare Flavio Russo ed il funzionario della Sovrintendenza per i beni archeologici di SA-BN-AV-CE Antonio Salerno. Nota interessante è stato il patrocinio morale della presidenza di Expo’ 2015 per questo evento che ha l’obiettivo di creare un percorso di valorizzazione di un bene archeologico in un più ampio progetto di rilancio turistico dell’intero distretto territoriale che, tra l’altro, con San Salvatore Telesino, ha dato i natali nel 1950, anche a uno dei più grandi artisti del novecento, Massimo Rao, appunto, il quale ha trasformato la sua passione per Bernardo Cavallino e Ribera in una forma d’arte molto apprezzata nel panorama contemporaneo sia Europeo che trans Oceanico. E sarà proprio il pittore sannita Massimo Rao a rappresentare la Campania alla mostra dei grandi artisti italiani di tutti i tempi, circa 100 autori, curata da Vittorio Sgarbi all’interno del Padiglione Italy dell’ Expo di Milano, il quale dal 1 maggio 2015, e per sei mesi, sarà visitato almeno da diecimila persone al giorno. Per l’occasione sono stati selezionati 60 artisti antichi, 20 artisti contemporanei viventi e 20 artisti del ‘900, uno per regione, tra cui Massimo Rao, morto nel 1996. L’esperienza artistica di Rao, conosciuto come il pittore colto o il pittore della Luna o ancora il Leopardi della pittura, comincia nei primi anni ’70 del novecento con una collettiva a Benevento dove viene subito notato e preso in carico da un gallerista che farà la sua fortuna riconoscendo il suo talento e spingendolo a lasciare la Campania per cercare di affinare altrove la propria arte. Dopo il liceo artistico e gli studi di architettura a Napoli, Rao comprende che non è la progettazione la sua strada e prima a Bolzano poi in Umbria, dove si ritirerà fino alla morte, darà forma alla sua produzione artistica che combina in maniera personale lo stile rinascimentale con quello classico ispirandosi alla scuola manierista e preraffaellita con note intimistiche scaturite dalle struggenti esperienze di vita. Nei suoi 46 anni di vita esporrà in numerosissime mostre personali e collettive in tutto il mondo tra cui alla Steltman di Amsterdam, a Londra, a Innsbruck , Anversa, a New York… e dopo la morte il Panorama Museum in Germania e la Galleria Civica a Bolzano gli hanno dedicato importanti mostre monografiche che lo hanno consacrato tra i grandi del panorama artistico italiano. Articolo di Angela Mallardo