Una mostra impossibile, un titolo davvero originale, perché è l’alta tecnologia a garantire questa meravigliosa esperienza sensoriale a San Domenico Maggiore di Napoli, prorogata fino al 31 Maggio (e speriamo ancora di più).
La maggior parte di queste opere sono famosissime e facilmente rintracciabili online, ma alcune appartengono a collezioni private o deprivate, come la Gioconda, reclusa dietro un vetro fotocromatico, spesso diversi centimetri perennemente verde scuro a causa dei flash, tuttavia proibiti, dei “giapponesi” in visita al Louvre.
In questo luogo meraviglioso,che è il convento di San Domenico Maggiore, si possono invece osservare da vicino e senza timore decine di opere in formato originale riprodotte in alta definizione e grazie alla retroilluminazione in modo quasi perfetto.
Non potremo ammirare il tratto fisico dell’artista (e c’è il rischio che qualcuno, andando via dalla mostra, possa pensare che Raffaello, Leonardo e Caravaggio dipingessero come se scattassero delle fotografie), ma la bellezza senza tempo di quelle opere oggi è ridefinita e in qualche modo moltiplicata grazie a questa esperienza.

Guarda il video sulla mostra della WebTv del Comune di Napoli

 

A complicare ancora di più questo gioco di rimandi e mascheramenti ci si mette pure qualche imprecisione delle indicazioni: è citata, ad esempio, per originale l’idea dell’opera Ragazzo morso da ramarro, che è invece una rielaborazione di Fanciullo morso da gambero, opera di una donna, Sofonisba Anguissola, presente a Capodimonte. Non si dice che il ragazzo, modello anche della celebre Medusa, è Cecco, allievo e amante di Michelangelo Merisi. Parliamo allora di Raffaello, e del profondo amore per le donne, ossessivo e volitivo, che lui marchia,come se  fossero di sua proprietà, firmando sulle loro vesti e sui loro oggetti personali, ostentando sfacciatamente ogni relazione anche quando il committente era il marito o il padre.
Misteri in questi autori ce ne sono tantissimi e solo la nostra profonda ignoranza della loro cultura e della loro vita privata, spesso censurata, ci impedisce di interpretarli tutti.
Non fermiamoci alla superficie, non aspettiamoci ritratti naturalistici – neanche dai grandi geni del passato – e lasciamoci andare alle loro metafore: quelle del potere egoista dei vari cardinali che stringono decreti invece di rosari, quelle dell’amore profondo per il popolo o per le prostitute, che così finirono nei palazzi nobili e nelle chiese, ma anche quelle del profondo gioco misterico che si moltiplica nelle opere, apparentemente di tipo religioso, ognuna delle quali reinterpreta i Vangeli secondo linee eretiche sempre diverse.

info

Una Mostra impossibile: Leonardo, Raffaello e Caravaggio

Vicolo San Domenico Maggiore 18, Napoli
aperto tutti i giorni h 10.00 – 22.00;

Biglietto intero 5 euro
ridotto (dai 6 ai 12 anni) 3 euro
gratuito gruppi scolastici organizzati

Copywrite RACNA Magazine

A proposito dell'autore

Collaboratore
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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.