Telespazio: Simona Paladino torna a Ferrara per il Festival di Internazionale Chiara Reale 5 Ottobre 2015 News In occasione del Festival della rivista Internazionale, che si tiene a Ferrara nel mese di ottobre, il Liceo Artistico Dosso Dossi della città estense presenta la mostra Telespazio di Simona Paladino, vincitrice del concorso Oltre, curato dalla Commissione Sala Espositiva Dosso Dossi e riservato agli ex-studenti under 35 dell’istituto, con lo scopo di promuovere la creatività locale, tracciando un continuum generazionale tra le abilità acquisite negli anni liceali e quelle maturate durante il percorso di crescita artistica individuale. Il titolo che Simona Paladino ha scelto per la sua mostra rimanda al nome di un’emittente televisiva calabrese: sebbene il suo raggio di emissione sia localizzato in uno spazio geografico ristretto, il nome fa riferimento a una estensione cosmica interplanetaria, al pari di quello di altre reti locali, come Teleuniverso (Roma), Telemarte (Siracusa), Telemondo (Firenze). Riflettendo su questi ossimori, il progetto espositivo esplora le complesse dinamiche dello spazio mediale e mediato, in cui ogni cosa sembra stratificarsi in piani di significati sovrapponibili: i tele-schermi come ‘finestre’, che ormai sono parti integranti dell’esperienza quotidiana, plasmano la dimensione percettiva e la dilatano verso una prospettiva globale rendendo visibile il lontano, persino l’extra-terrestre, ma al contempo la restringono, circoscrivendo il campo dell’inquadratura a se stessi, alla propria ordinaria realtà, al proprio cortile da sorvegliare. Lo spazio, o meglio il tele-spazio, diventa frammentario e mutevole, a tratti contraddittorio, filtrando la quotidianità anche nelle attività apparentemente più innocue. Tra le opere in mostra gli elementi video e audio prelevati dal web sono manipolati in maniera minima, ma sufficiente a produrre nell’osservatore uno sfasamento percettivo ed emotivo. Superando l’uso passivo di questi strumenti, l’artista, come utente, non è solo ricevente di immagini, ma diventa egli stessa emittente, attivando un processo di moltiplicazione dell’immagine che ne snatura la funzione. Lavorando sulla dimensione installativa, la bidimensionalità del tele-spazio ‘esplode’ nella Sala Espositiva, rivendicando una dimensione concreta e totalizzante, tramutando l’immagine in uno spazio nel quale muoversi e del quale fare parte.