Le luci si spengono, i bambini, improvvisamente, si calano in un silenzio sospeso. Piccoli movimenti impazienti sulle poltrone rosse del teatro Il piccolo, movimenti impazienti, carichi di attesa. Difficile star fermi…
Ma ecco che una luce tenue s’accende, una figura compare, come spuntata direttamente da un grosso libro di fiabe, quelli dalle copertine rigide e dai cento colori, e si muove e guarda la platea. Quel silenzio forzato, l’attesa, le orecchie tese e gli sguardi attenti nel buio adesso esplodono in striduli urletti e applausi di manine lievi: comincia la storia, il palco prende vita.

La carrozza d'oro - Hansel e Gretel
Hansel e Gretel. La malvagia madre e l’insicuro e timoroso padre.
La strega, le upupe.
Attori, pupazzi, fantocci, si susseguono e si confondono. L’uno prende la forma e la voce dell’altro. Si sovrappongono e s’inseguono. Si allontanano e si nascondono e ritornano.
Raccontare ai bambini non è un “gioco da ragazzi”, bisogna calarsi nei loro occhi avidi, nella loro voglia di scoprire, nell’ingenuità dell’immatura conoscenza. Bisogna essere un po’ bambini, ma ricordarsi di non lasciare nulla al caso, di raccontare con garbo e intelligenza, senza tralasciare e senza dimenticare che il piccolo spettatore percepirà tutto quello che si sta narrando.
È molto più difficile raccontare “bene” ai bambini. E la compagnia La carrozza d’oro c’è riuscita in pieno, con un risultato che è uno spettacolo per bambini, perfetto anche per gli adulti. C’è tutta la carica e la forza della fiaba, ci sono i colori accesi, le voci contraffatte, l’atmosfera sospesa, i rumori, la voglia di prendere e prendersi in giro, l’interazione con la platea: i bambini urlano e fanno il tifo per Gretel, la mettono in guardia dalla strega che viene canzonata e derisa con buffa allegria.

La carrozza d'oro - Hansel e Gretel
Il racconto è lineare, semplice, fedele, ma la rappresentazione è ricca e ricercata. Canti e danze non mancano, Gretel, a tratti, si muove come un romantico mimo, ai pupazzi viene data voce e vita come nella migliore tradizione dei burattini. C’è tutta la forza e il dramma dei fratelli Grimm, ma ci sono anche Pasolini e Gaber, citati sottilmente e con grande intelligenza, e c’è persino un pezzetto di Scarpetta attraverso l’ironico rimando alla famosa spesa in Miseria e Nobiltà. Il passaggio all’età adulta e i gesti liberatori, tutta la tradizione che prende forma con grande modernità…

La storia è finita. La strega è scomparsa, Hansel e Gretel sono ritornati (un po’ più grandi di quando sono partiti). Le luci si riaccendono, i pupazzi si svuotano e penzolano stanchi su sedie di legno. I personaggi sono svaniti per lasciar spazio agli attori che sorridono e si inchinano ai piccoli spettatori.
I bambini riprendono con le urla stridule e il battere di mani.
E per una storia che finisce, ce ne sarà un’altra che comincia.

info spettacolo

Compagnia La carrozza d’oro

Ispirato alla favola dei fratelli Grimm
con Luana Martucci e Alfredo Giraldi
ricerca iconografica/drammaturgica di Luana Martucci
dalla traduzione e riscrittura di Antonio Gramsci
pupazzi di Alfredo Giraldi
testo e regia di Pasquale Napolitano

A proposito dell'autore

Collaboratore

Sin dalla tenera età avevo capito che quelle piccole parole nere sul foglio bianco erano la mia passione. Così mi iscrivo alla facoltà di Lettere, coronando il sogno del “sapere umanistico”. Intanto scopro che la mia voce piace a chi mi ascolta e la presto per piccoli spettacoli e reading letterari. Scrivo su numerose riviste online e blog e fondo un'associazione culturale (I luoghi dell'anima) per cui organizzo eventi . Mi appassiono sempre più ad un altro antico amore, la fotografia, che diventa parte importante del mio tempo. Poi l'incontro con Marchese Editore, ed è “amore culturale” a prima vista. Da lì, presentazioni, reading e collaborazione al blog about M.E. Infine, per il tempo che rimane, cerco di fare al meglio il ferroviere.