Recensione “folle” a fumetti della folle vita della Divina Marchesa Luisa Casati

In mostra a Palazzo Fortuny, Venezia La Divina Marchesa – Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli Anni folli, su RACNA Magazine l’irreverente recensione a fumetti di Giulio Mariotti.

 

Giulio Mariotti - La Divina Marchesa 01 Giulio Mariotti - La Divina Marchesa 02 Giulio Mariotti - La Divina Marchesa 03 Giulio Mariotti - La Divina Marchesa 04 Giulio Mariotti - La Divina Marchesa 05 Giulio Mariotti - La Divina Marchesa 06

info mostra

La mostra La Divina Marchesa – Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli Anni folli, visitabile fino all’8 Marzo 2015, rievoca la figura e il mito della donna che affascinò d’Annunzio e con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo: da Boldini a Bakst, da Marinetti a Balla, da Man Ray ad Alberto Martini, da Van Dongen a Romain e Brooks.

Palazzo Fortuny a Venezia – una delle città da lei più amate, palcoscenico delle sue stravaganti esibizioni – sarà la sede della prima straordinaria mostra interamente dedicata alla “Divina Marchesa“, come la definì d’Annunzio: la donna che a inizio Novecento, con il trucco esagerato, le trasgressive ed eccentriche performance e una vita sopra le righe, fu capace di trasformare se stessa in opera d’arte, leggenda vivente, conturbante e sorprendente rappresentazione di modernità e avanguardia.

Ideata da Daniela Ferretti, curata da Fabio Benzi e Gioia Mori e coprodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e da 24ORE Cultura – Gruppo 24, la caleidoscopica esposizione conta oltre un centinaio tra dipinti, sculture, gioielli, abiti, fotografie di grandi artisti del tempo provenienti da musei e collezioni internazionali, riuniti in quella che fu la casa-atelier di Mariano Fortuny, che con le sue ricercate sete e i famosi Delphos vestì – insieme a Paul Poiret, Ertè e Léon Backst – i sogni e le follie di Luisa Casati.

La divina Marchesa riuscì in pochi anni a trasformare il suo volto in un’icona impressionante di belle dame sans merçi disegnato da profonde ombre nere, con le pupille dilatate e rese lucenti dalla belladonna, le labbra dipinte di rosso scarlatto, i capelli tinti di rosso. Dilapidò la sua immensa fortuna in travestimenti mozzafiato e in feste spettacolari di cui fu ideatrice e principale interprete (memorabili quelle veneziane), in case allestite come musei, in opere d’arte. Morì a Londra nel 1957 nella più triste indigenza.

Hashtag ufficiale per le condivisioni sui social network: #marchesacasati

Sito della mostra:

mostracasati.it

marchesacasati.com

A proposito dell'autore

Collaboratore

Nascerà a Perugia, studierà pittura e storia dell’arte a Venezia e lavorerà a Palazzo Grassi e Punta della Dogana. Illustrerà Obrigado Futebol e altri fumetti, farà performance sublicomiche e recensirà capolavori su artecontemporaneablog.it e RACNA Magazine. Un giorno sarà anche sexy come Jeff Koons, felice come Marcel Duchamp e serafico come Tiziano Terzani, ma chissà? Nel frattempo, lasciategli scrivere articoli sulle cose belle che non riesce a tenere per sé.