HomeMultimediaRecensione “folle” a fumetti della folle vita della Divina Marchesa Luisa Casati Giulio Mariotti 13 Dicembre 2014 Multimedia, News In mostra a Palazzo Fortuny, Venezia La Divina Marchesa – Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli Anni folli, su RACNA Magazine l’irreverente recensione a fumetti di Giulio Mariotti. info mostra La mostra La Divina Marchesa – Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli Anni folli, visitabile fino all’8 Marzo 2015, rievoca la figura e il mito della donna che affascinò d’Annunzio e con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo: da Boldini a Bakst, da Marinetti a Balla, da Man Ray ad Alberto Martini, da Van Dongen a Romain e Brooks. Palazzo Fortuny a Venezia – una delle città da lei più amate, palcoscenico delle sue stravaganti esibizioni – sarà la sede della prima straordinaria mostra interamente dedicata alla “Divina Marchesa“, come la definì d’Annunzio: la donna che a inizio Novecento, con il trucco esagerato, le trasgressive ed eccentriche performance e una vita sopra le righe, fu capace di trasformare se stessa in opera d’arte, leggenda vivente, conturbante e sorprendente rappresentazione di modernità e avanguardia. Ideata da Daniela Ferretti, curata da Fabio Benzi e Gioia Mori e coprodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e da 24ORE Cultura – Gruppo 24, la caleidoscopica esposizione conta oltre un centinaio tra dipinti, sculture, gioielli, abiti, fotografie di grandi artisti del tempo provenienti da musei e collezioni internazionali, riuniti in quella che fu la casa-atelier di Mariano Fortuny, che con le sue ricercate sete e i famosi Delphos vestì – insieme a Paul Poiret, Ertè e Léon Backst – i sogni e le follie di Luisa Casati. La divina Marchesa riuscì in pochi anni a trasformare il suo volto in un’icona impressionante di belle dame sans merçi disegnato da profonde ombre nere, con le pupille dilatate e rese lucenti dalla belladonna, le labbra dipinte di rosso scarlatto, i capelli tinti di rosso. Dilapidò la sua immensa fortuna in travestimenti mozzafiato e in feste spettacolari di cui fu ideatrice e principale interprete (memorabili quelle veneziane), in case allestite come musei, in opere d’arte. Morì a Londra nel 1957 nella più triste indigenza. Hashtag ufficiale per le condivisioni sui social network: #marchesacasati Sito della mostra: mostracasati.it marchesacasati.com