Se non lo avete già fatto, non c’è più tempo per andare a vedere all’Istituto di Cultura Francese “Le Grenoble” la mostra di Maia Flore ed è un vero peccato: un vizio capitale, che mi sono potuto permettere, correndo da un vernissage all’altro, grazie alla cortesia della portiera che mi ha indicato subito la sala, che era quella a metà del lungo scalone dell’Istituto Francese. Le voyage fantastique – © Maia Flore Adoro le complicazioni, devo ammetterlo, ed è per questo che sono entusiasta dei giochi fotografici ironici e magici di Maia Flore, che con grande semplicità realizza visuali impossibili distraendo l’osservatore, evocando poteri sovrannaturali, aggiungendo a luoghi già di per sé magici, in questo caso, qualcosa di nuovo. L’opera completa non entrava nella sala, ma le due dozzine d’opere presenti trasmettono tutta la forza della storia e della cultura francese, attraverso le sue architetture, rivisitate appunto dall’occhio prezioso della fotografa, che è sempre presente nelle sue stesse opere, in genere raddoppiandosi di spalle, con i suoi fluenti e lunghi capelli rossi. Sleep Elevations – © Maia Flore Giovanissima interprete delle architetture e dei luoghi meno conosciuti al mondo, da rintracciare con calma sulle mappe online, e poi ritrovare, quando possibile, durante lunghe passeggiate nella natura incantevole della Francia, è una patriota indiscussa e un’amante del bello. Le bizzarrie magiche esaltano il luogo giocando su proporzioni e prospettive, aggiungendo colore e luci, o spesso costringendo a cambiare prospettiva per sottolineare il significato del luogo osservato. info artista Per avere tutte le informazioni sull’artista visita la sua pagina web