Se non lo avete già fatto, non c’è più tempo per andare a vedere all’Istituto di Cultura Francese “Le Grenoble” la mostra di Maia Flore ed è un vero peccato: un vizio capitale, che mi sono potuto permettere, correndo da un vernissage all’altro, grazie alla cortesia della portiera che mi ha indicato subito la sala, che era quella a metà del lungo scalone dell’Istituto Francese.

Le voyage fantastique - © Maia Flore

Le voyage fantastique – © Maia Flore

Adoro le complicazioni, devo ammetterlo, ed è per questo che sono entusiasta dei giochi fotografici ironici e magici di Maia Flore, che con grande semplicità realizza visuali impossibili distraendo l’osservatore, evocando poteri sovrannaturali, aggiungendo a luoghi già di per sé magici, in questo caso, qualcosa di nuovo.

L’opera completa non entrava nella sala, ma le due dozzine d’opere presenti trasmettono tutta la forza della storia e della cultura francese, attraverso le sue architetture, rivisitate appunto dall’occhio prezioso della fotografa, che è sempre presente nelle sue stesse opere, in genere raddoppiandosi di spalle, con i suoi fluenti e lunghi capelli rossi.

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Sleep Elevations – © Maia Flore

Giovanissima interprete delle architetture e dei luoghi meno conosciuti al mondo, da rintracciare con calma sulle mappe online, e poi ritrovare, quando possibile, durante lunghe passeggiate nella natura incantevole della Francia, è una patriota indiscussa e un’amante del bello.

Le bizzarrie magiche esaltano il luogo giocando su proporzioni e prospettive, aggiungendo colore e luci, o spesso costringendo a cambiare prospettiva per sottolineare il significato del luogo osservato.

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A proposito dell'autore

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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.