Pueblo: popolo e luogo secondo Edoardo Tresoldi per Siena Capitale Italiana della Cultura 2015 Silvia Scardapane 11 Giugno 2015 News Un luogo non è mai stato solo ‘quel’ luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati. Parto da una citazione di Antonio Tabucchi per restituire la visione che viaggiatori, turisti, residenti e passeggeri distratti possono cogliere a Siena, in piazzale Rosselli, nei pressi della stazione ferroviaria. Perché è qui che Edoardo Tresoldi ha installato una delle sue ultime sculture, un lavoro site specific, realizzato negli atelier del Siena Art Institute. Si intitola Pueblo, termine spagnolo per indicare popolo ma anche villaggio e per estensione può significare luogo, nel senso di mettere radici: è vita. I volti realizzati dall’artista costituiscono la parte narrativa e interattiva della scultura, perché per scorgerli si è invitati a camminare tra sette pilastri equidistanti di differenti altezze che compongono un’ordinata architettura e generano, automaticamente, un inaspettato luogo nel luogo, incontri negli incontri. Del resto Edoardo Tresoldi studia da sempre gli spazi e l’ambiente e, di rimando, i legami che essi creano con le persone. Lo disse anche a noi di Racna Magazine (in occasione dell’intervista realizzata l’estate scorsa, ndr), “il processo si compone di più fasi. Nella prima cerco di vivere lo spazio e di percepire tutte le dinamiche architettoniche, naturali e sociali che lo caratterizzano. Da qui sviluppo un pensiero, una storia e un personaggio (la scultura), con il quale cerco di mettere in relazione lo spettatore con l’ambiente circostante“. La grande scultura antropomorfa di Siena accoglie così tutti coloro che arrivano in città o che da essa partono, ricordandoci, con un tentativo di sperimentazione condivisa, di dialogare con chiunque giunga in quelli che reputiamo i nostri luoghi, i nostri spazi. Il lavoro dell’artista si inserisce all’interno del festival di arte contemporanea itinerante ‘’Inchiostro depARTure’’ che indaga nuove formule di partecipazione e condivisione dell’arte con l’allestimento di un circuito di opere d’arte fruibili presso alcune stazioni ferroviarie italiane del gruppo Centostazioni. La realizzazione e l’installazione del lavoro di Edoardo Tresoldi sono state possibili grazie alla collaborazione di Zoe Impresa Sociale e Centostazioni spa – Gruppo FS Italiane coordinato da Fondazione Musei Senesi con il Comune di Siena – Siena Capitale Italiana della Cultura 2015, Siena Art Institute e AppTripper Travel Guide.