L’arte straordinaria dei capolavori espressi nella Cappella Sansevero di Napoli incontra, per una sera, un caso letterario di metà ottocento, che è insieme una ricerca linguistica percezionale e un tentativo di connotazione del popolo napoletano di Porta Capuana, snodo nevralgico della città, che raccoglieva (e accoglie) un’umanità multietnica ante-litteram, un microcosmo dalla comunicazione verbale plurale e variegata. E’ accaduto martedì 25 novembre, alle ore 18.00, con la presentazione del libro di Gaetano Valeriani “Porta Capuana. Vocabolario d’uso napoletano-toscano. Regole del napoletano, a cura di Patricia Bianchi, professore di Linguistica italiana dell’Università Federico II, pubblicato da Marchese Editore nella collana “Narrazioni e Linguaggi” con una premessa di Nicola De Blasi, Accademico corrispondente dell’Accademia della Crusca. Sono intervenuti la scrittrice e regista teatrale Wanda Marasco, il professore di Letteratura italiana dell’Università Federico II Pasquale Sabbatino, il giornalista e professore di Cultura e letteratura degli italiani in America Francesco Durante, l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Nino Daniele, e lo scrittore Giovanni Maddaloni per le letture.
Tutte le sfaccettature delle manifestazioni popolari, dalle scene di vita quotidiana e religiosa al fenomeno della Camorra, dall’ambiente urbano all’ambiente linguistico dell’Italia pre-unitaria sono analizzati spesso anche con severità di giudizio dall’autore con un intento normativo e prescrittivo tipicamente purista. Per la sua funzione pedagogica la narrazione è corredata da un Vocabolario che intende “correggere” e tradurre in toscano, definito “la vera lingua italiana”, il parlato napoletano, e da una raccolta di Regole, che analizzano la fonazione delle parole, come il raddoppio delle consonanti di mezzo, l’uso della “ j” tra le coppie di vocali, l’anteposizione della “a” in talune parole e un’ infinità di altre gustose curiosità. Un libro che consente una lettura altra della città di Napoli, che aveva e ha nel quartiere di Porta Capuana la sua Torre di Babele, un crocevia di culture che fa della città di Napoli una città-mondo.


Articolo di Angela Mallardo

 

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A proposito dell'autore

Fotoreporter

Una vita dedicata alla fotografia, alla pittura e all'architettura, segnata da esperienze e incontri irripetibili. Julian Beck, Quintino Scolavino, Gianni Pisani, Lucio Amelio, Joseph Beuys, Keith Haring, Arnaldo Pomodoro, Gillo Dorfles, Enrico Bay, Nicola Pagliara, Mimmo Jodice, questa la lunga galleria di personaggi che arricchiscono la sua biografia. Studi in scenografia all'Accademia di Belle Arti di Napoli, numerose esposizioni e lavori in giro per l'Italia. Nell'ultimo decennio insieme alla pittura e alle installazioni, Marra esprime il suo talento creativo attraverso la fotografia, innescando un percorso professionale che abbraccia performance artistiche ad esperienze editoriali, collaborazioni con Istituzioni ed Enti pubblici e privati, associazioni culturali e mondo dell'imprenditoria.