Conosco Giovanni Manzo per una collettiva a Castel dell’Ovo, o meglio conosco le sue opere a colori o in toni di grigio che ci fanno entrare nella magia del cuore di Napoli, al Pan la sua personale si completa di sguardi su altre città non meno interessanti e confuse, in cui i suoi tratti larghi e preziosi ci permettono di entrare e uscire non solo dai dettagli ma anche dalla vita reale e dall’estetica delle architetture, che diventano assolute in queste fotografie.

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Ci sono due punti curiosi intorno ai quali non smetto di girare.
Intanto la scelta di chiamare Impressionismo questa tecnica pittorica che, segue si alcuni tratti d’ispirazione impressionista ma che è anche decisamente espressionista, che piaccia o meno all’autore che piuttosto che proporci sperimentazioni sulla pittura en plein air e i cambiamenti di luce – come farebbe un moderno Monet – ha voluto invece proprio proporci il lato emotivo della realtà grazie ai contrasti di colore, che ci raccontano soprattutto il suo sguardo d’artista.
Questi pixel larghi, in una sala diventano autonomi e si spingono verso l’astrattismo, una storia diversa ma possibile, però incompatibile con l’altro punto: la necessità quasi erotica di ritrarre motorini e vespe, sui quali anche chi osserva riesce a viaggiare in questo mondo parallelo, che poi è lo stesso nel quale viviamo tutti i giorni.

info mostra

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Sale del secondo piano, del Pan|Palazzo delle Arti di Napoli, Via dei Mille, 60

Fino  20 novembre 2014

ingresso gratuito

Per info: ufficiostampagiovannimanzoarte@fastwebnet.it

www.giovannimanzo.com

www.giovannimanzoarte.com

A proposito dell'autore

Collaboratore
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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.