HomeNewsIl Palazzo Reale di Milano si tinge dei colori da favola di Marc Chagall Luca Ariano 16 Ottobre 2014 News Marc Chagall (1887-1985) è stato sicuramente uno degli artisti più famosi del Novecento. Al Palazzo Reale Milano, dal 17 settembre al 1 febbraio (http://www.mostrachagall.it/) possiamo ammirare Marc Chagall – Una restrospettiva 1908-1985, la più grande mostra mai presentata in Italia: consta di 220 opere divise in 15 sezioni, ideata da Claudia Zevi, con la collaborazione di Meret Meyer, nipote del pittore. Compleanno Prima di dirigerci verso la prima sezione, possiamo ammirare i costumi per il balletto di Aleko di Sergej Vasil’evič Rachmaninov. Le opere reaizzate tra il 1908- e il 1914 ci portano subito al mondo di Vitebsk (città natale di Chagall, luogo mitico della sua infanzia) in dipinti come Nudo rosso del 1909, dove notiamo un fine gioco di colori che caratterizzerà tutta l’opera del pittore russo. In La Nascita del 1909 i chiaroscuri simboleggiano la vita e la morte. Tutta la pittura di Chagall sarà sempre ricca di metafore e simboli tratti dalle favole russe (non a caso verrà incaricato negli anni seguenti di illustrare le favole di La Fontaine), dalla cultura ebraica, dalla quale proveniva, e da tutto il folklore di una civiltà contadina scomparsa nel tempo. Nuda con pettine Chagall emigra a Parigi, dove viene in contatto con artisti, poeti, pittori del periodo ed è sicuramente influenzato dal cubismo, come si può notare nella tela Il poeta Mazin del 1912. Nella sezione (1914-22) vi sono i quadri del suo ritorno in Russia; infatti dipinge gli affetti, la famiglia, la casa natale e in particolare Bella, il suo grande amore (Il compleanno) e David con mandolino, dedicato al fratello morto giovane. Amanti blu Nella sezione 1914-19, Giorno di festa e L’ebreo errante raccontano tutta la vita del mondo ebraico, con densi riferimenti alla Bibbia e alla cultura. Nel 1920 scrive la sua autobiografia Ma vie, che uscirà a Parigi nel 1931 tradotta dalla moglie Bella, ma molto importante in questi anni è il suo soggiorno a Berlino, dove incontrerà il gallerista berlinese Paul Cassier, che gli farà scoprire l’importanza della grafica. Bella sarà la figura prevalente dei quadri dipinti dal 1915-17 come ne Gli amanti in blu, Il poeta disteso e La passeggiata, dove Bella vola via: il senso di leggerezza rappresenta l’animo del poeta innamorato e l’amore l’unione con il cielo. Nudo sopra Vitebsk Chagall aderisce alla Rivoluzione russa con entusiasmo e viene nominato Commissario del popolo a Vitebsk. Nella sezione (1919-20) troviamo bozzetti per costumi e scenografie di opere teatrali, in particolare Gogol. Nel 1923 torna a Parigi, dove dipinge quadri come Nudo sopra Vitebsk del 1933, dove evidenti sono le influenze del nudo classico. La decadenza della società e l’ombra del nazismo si stanno proiettando sull’Europa e i riferimenti nelle tele di questi anni sono forti. Come accennato in precedenza nel 1926-27 il pittore russo disegnerà le favole di La Fontaine, grazie all’incontro con l’editore Vollard; in questa stanza sono esposti acquarelli e incisioni (gouaches) e possiamo ascoltare l’audio della favola La volpe e l’uva. La luce di Francia e la sua campagna soleggiata influenzano le opere presenti nella sezione (1925-31), come La sposa dai due volti del 1927 o Bella a Mourillon del 1926 e non vanno trascurate certe influenze dei pittori surrealisti francesi, con cui Chagall venne a contatto. Davanti al quadro Giungono gli anni più cupi per il mondo, per l’Europa e anche per la vita del poeta. Nella sezione 1931-47 i colori si scuriscono, i quadri sono densi di riferimenti alla realtà dell’epoca: lo possiamo vedere in La caduta dell’angelo, dove una figura demoniaca rappresenta la guerra, Hitler, o ne La crocifissione in giallo (1938-42). Nel 1939 dovrà fuggire negli Stati Uniti e nel 1944 morrà tragicamente la moglie Bella. La creatività dell’artista russo non verrà meno e subirà sempre nuove influenze come nella Mucca con l’ombrello del 1946, dove la tradizione popolare messicana nella rappresentazione di certi animali è evidente. Bella a Maurillon In questi anni l’arte è l’unica sua via di salvezza dalla disperazione; nella sezione 1943-66 Chagall è ormai un artista famosissimo e numerose sono le commesse per opere pubbliche come gli affreschi e mosaici per l’Opera Garnier di Parigi o per il Lincoln Art Center del Metropolitan Theater di New York. Nell’ultima sezione (1950-85) vi sono opere di successo come Il circo rosso del 1956-60 o Ritratto di Vava che sarà la sua seconda moglie. In questi anni si trasferisce a Nizza e finalmente trova la serenità accanto alla moglie Vava: compaiono nuovi colori e nuove tecniche come ne La coppia sopra Saint Paul del 1968. Quì, si chiude questa splendida mostra, ricca, ben curata (molto utile l’audioguida compresa nel prezzo) che sicuramente ci aiuta a comprendere il percorso di un artista tra i più complessi e prolifici del Novecento. Nel catalogo edito da Giunti Editore possiamo anche trovare Memorie di Chagall del 1973 fino ad ora inedite in Italia. Chiudiamo con un piccolo passo tratto da Ma vie: “Una casa coi tetti di legno a Vitebsk e poi una soffitta a Parigi sono il mondo intero, il massimo paradiso possibile, la felicità e la malinconia immedicabile, il vero e il sognato, ciò che è e ciò che è passato, e sempre senza rimedio.” info mostra Palazzo Reale – Milano fino al 1 febbraio 2015 lunedì 14.30-19.30 martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30 giovedì e sabato 9.30-22.30 Nei giovedì sera, sabati e domeniche è consigliata la prenotazione per evitare lunghe attese alle casse. Il biglietto intero costa 12€, il ridotto 10€