Nebojša Despotović non è un artista. Nebojša Despotović è un pittore. Ci tiene a ribadirlo più di una volta questo giovane ragazzo, dal viso pulito e con le idee chiare, durante l’incontro che lo vede protagonista al Museo di Capodimonte di Napoli. L’appuntamento è nella sala delle nature morte seicentesche, fra i grandi quadri di Giuseppe Recco, Giuseppe Ruoppolo e Abraham Brueghel,un luogo che non è stato scelto a caso: Nebojša dipinge nature morte. E sarà proprio questo il tema oggetto della conversazione intavolata con lui da Angela Tecce, Direttore di Castel Sant’Elmo e responsabile dell’arte contemporanea per la Soprintendenza, ed Eugenio Viola, critico d’arte e Curator at Large del Madre di Napoli.

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Nebojša nato a Belgrado vive a Berlino, dopo aver studiato in Italia abbastanza da parlare egregiamente la nostra lingua, ci racconta  come si è sviluppato il proprio percorso artistico. Percorso: è il termine che più volte ripete l’artista. Percorso e ricerca per slegarsi da un passato che è un orgoglio ma anche un peso, l’emancipazione consapevole dei suoi lavori da ciò che è storicamente“l’arte figurativa”.
Ci racconta di come tutto ha avuto inizio, mentre vengono proiettate le immagini relative alle sue opere. Dall’ossessione per il corpo umano, alla sperimentazione nel disegno, nella tecnica e nei materiali. Dalla scoperta della natura morta come esaltazione massima di forma e atmosfera, che esula dalla rappresentazione, alla riflessione, recente, sulle forme residue in quanto prodotto della defigurazione per raggiungere la sublimazione di forma e colore.

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Ogni lavoro è concepito come un tassello del mosaico che è il suo percorso di ricerca artistica. Un percorso che, come lui mi spiegherà dopo, è spesso indecifrabile anche per lui, e in cui, ciclicamente vi è una “riappacificazione” con la forma e, subito dopo, la negazione di essa.

Niente è mai programmato, tutto procede con l’intuizione – dice Nebojša – Tutto ciò che sapevi circa l’opera che avevi in mente cambia nel momento in cui tracci la prima linea sulla tela. Ogni quadro è partire da Zero.

info biografiche

Nebojša Despotović è nato a Belgrado nel 1982, vive e lavora a Berlino. Nel 2006 si diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e nel 2011, presso lo stesso istituto, si laurea in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo. Nello stesso anno è stato in residenza presso la Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia ed è stato invitato alla 54a Biennale di Venezia presso la sezione dell’Arsenale dedicata alle Accademie. Nel 2012 vince il premio Euromobil under 30 ad Arte Fiera Bologna e il Mango Young Artist Award a SWAB Barcellona Fair e l’anno successivo vince Collectors for Celeste prize per la Raw Zone, area sperimentale di Art Verona.

A proposito dell'autore

Project Manager

Alla formazione scientifica (studi in Medicina Veterinaria, prima in Inghilterra e poi in Italia) unisce l'insana passione per l'arte e la letteratura. Dal 2012 collabora con la casa editrice Marchese editore, occupandosi di pubbliche relazioni, promozione e creazione di eventi culturali. Nel 2013 fonda con alcuni collaboratori il blog "About M.E.", legato all'attività della casa editrice ma fin dall'inizio aperto a tutto ciò che è cultura, con particolare attenzione a ciò che succede sul territorio campano. Ama i cappelli, Dostoevskij, e il té delle cinque.