Napoli “rifà” gli Uccelli di Aristofane nelle meraviglie del parco di Pausillypon Manlio Converti 14 Giugno 2014 News E risalimmo a riveder le stelle. Tre Beatrici, ben informate dei luoghi, ci accompagnano prima nella grotta attribuita a Seiano, quindi alla necropoli degli schiavi e dei liberti, mentre l’ultima ci mostra dal suo centro l’esplosione di meraviglie del sito archeologico del Pausillypon. Come dimenticare il sole o il mare, i resti dell’Ottocento e soprattutto quelli Romani che contornano con forza l’altopiano di Posillipo, dove nidificano i gabbiani reali, padroni dei cieli e dei mari. Sto per vedere Uccelli, quasi senza parole, da Aristofane, – progetto drammaturgico di Mimmo Grasso Regia di Massimo Maraviglia, spettacolo che prosegue la linea di ricerca avviata da alcuni anni dalla Compagnia Asylum Anteatro ai Vergini. La piece attraversa le favole atellane per portarci in una Napoli più ideale ancora della Cucùlia utopica del testo. Uccelli ce ne saranno tanti, ibridati con l’uomo, come il Pulchella egizio, eponimo partenopeo di Horus, o l’Upupa greca, mitologico uomo trasformato dal desiderio, qui donna molto scaltra. Mancano le divinità, ma ci sono tutti i meccanismi del mistero, della fede napoletana per il calcio e San Gennaro, ma anche un micidiale deus ex machina, ovviamente figlio della camorra e dei sistemi sociali deviati. La location dello spettacolo è da sogno, un sogno iniziato da pochi anni grazie all’impegno dell’associazione Centro Studi Interdisciplinari Gaiola onlus. In programma oggi e domani gli ultimi due spettacoli: 14 giugno / Afrocubatà, 15 giugno / Moby Dick, poi l’appuntamento sarà per l’anno prossimo, sempre con opere contemporanee che faranno vivere il sito archeologico, ma soprattutto rinascere tutti i fortunati ospiti dell’evento. Ho trascinato almeno dieci persone, tra familiari vari e vicini di casa, ognuno dei quali, entusiasmato all’idea ha invitato altri amici. Eppure i quattrocento posti dell’antico teatro restano in parte vuoti, mentre i napoletani restano in parte inglobati dentro una vita urbana che ignora i suoi spazi verdi e la propria cultura, le proprie radici stratificate e la bellezza di un panorama che ci lascia la sera con i suoi rosa, il viola, l’arancio e un gatto nero che passeggia sulle mura diroccate in attesa della carezza di un bambino. Credits: Foto tratte dal sito ufficiale della manifestazione. Per info sugli spettacoli consulta il sito della manifestazione: suggestioniallimbrunire.org