Su Racna Magazine l’esperienza di Laura Galloppo inviata del magazine al Fringe Festival di Edimburgo. Ad agosto 2014 Laura ha lavorato e vissuto da dietro le quinte l’esperienza del Festival di teatro più grande del mondo e ci regala questo “mini-diario” per svelarci retroscena e impressioni di questo immenso circo dell’arte e della cultura, un racconto imperdibile per sapere tutto, ma proprio tutto sul Fringe, anche quello che gli altri non dicono…

 

Fringe Central

Fringe Central

 

My personal Fringe – part 1

Resistere al Fringe Festival non è facile. Più di tremila spettacoli al giorno, 299 venues (fate attenzione poiché tutto si trasforma in una venue a Edimburgo durante il Festival: se non state attenti vi sequestrano casa e ci fanno qualche spettacolo), e ben 47 paesi rappresentanti. I numeri parlano chiaro. E se non vi piacciono i numeri, vi basti sapere che è il Festival delle arti dello spettacolo più grande al mondo. Praticamente un enorme carnevale del teatro, physical theatre, comedy e danza.

3.-Veduta-di-Edimburgo

Dunque si parlava di resistenza. Eh già, perché emergere nel marasma del mare magnum di tutti gli spettacoli è davvero dura, specialmente quando tutto è improntato sul do it your self. Infatti la caratteristica del Fringe è proprio l’indipendenza e una estrema democraticità. Tutto nasce con queste caratteristiche e il modello Fringe, pur essendo inevitabilmente variato negli anni, mantiene ancora questo spirito.

Era il 1947 e otto compagnie teatrali, dopo essere stare escluse dall’International Festival, prestigioso appuntamento culturale della città di Edimburgo, decidono di auto-organizzarsi e performare all’interno di un festival al margine, indipendente, delle frange artistiche, una rivincita contro i diktat allora imposti.

Le barriere all’ingresso del mondo Fringe sono abbastanza basse (le venue effettuano una certa selezione, ma se consideriamo il Free Fringe e le varie performance che si susseguono anche nelle strade, direi che ognuno può fare davvero ciò che vuole) e dunque la democrazia e l’accessibilità sono salvaguardate. Il rischio è che la qualità non sia sempre garantita, poiché prevale nettamente nostra signora la quantità.

Monsieur Butterfly, Pleseance Dome

Monsieur Butterfly, Pleseance Dome

Le compagnie che dunque decidono di imbarcarsi, devono prima di tutto avere un budget iniziale, anche se non enorme, in grado almeno di coprire i costi fissi, la fee della venue, e degli attori (se sono retribuiti), il materiale per l’allestimento e altri eventuali costi imprescindibili. I ruoli sono labili. Alle 10:00 sei organizzatore e produttore, ti rechi al Fringe Central per fare networking, controllare le mail e il diario, alle 14:00 sei addetto ai flyer, ovvero al volantinaggio (che può riservare parecchie sorprese, ma questo meriterebbe un capitolo a parte), alle 18:00 sei performer, alle 20:00 stringi la tua Tennents e il meritatissimo burger sotto il cielo di Scozia, mentre le strade brulicano con il doppio dei normali abitanti della città.

ance Base, Edfringe venue

ance Base, Edfringe venue

Perché allora tutti vogliono prendere parte al Fringe, se il lavoro è così arduo, emergere è così duro e si sostiene comunque un costo abbastanza alto? Non so rispondere esattamente a questa domanda, perché anche io sono intenta a comprenderlo.

Shows flyers

Shows flyers

Ho collezionato comunque un po’ di risposte, che mi aiutino a comporre il puzzle. Perché è comunque il Fringe, dove tutti gli occhi sono puntati nell’unica volta in cui Edimburgo riesce a strappare a Londra la corona di regina della cultura. Perché se il tuo spettacolo va bene, riesci a portarlo in tour e a recuperare i fondi investititi. Perché se hai la fortuna e l’audacia di parlare con il produttore giusto, puoi entrare nell’Olimpo del teatro. Perché se vinci il Fringe, come è successo all’italiana Silvia Gallerano nel 2012 con lo spettacolo The Shit / La Merda (testo di Christian Ceresoli), allora puoi dire davvero di avercela fatta.

E allora, che si fa? Just keep kalm and breath. It’s Fringe Time!

Continua…

Summerhall, Edfringe venue

Summerhall, Edfringe venue

https://www.edfringe.com/

Edinburgh Fringe Festival

Dall’ 1 al 25 agosto

 

A proposito dell'autore

Collaboratore

Laurea con lode in Comunicazione con una tesi sui musei d’arte contemporanea_Caso Napoli. Nel 2007 lavora a Liverpool presso il dipartimento di Marketing e Comunicazione dei National Museums. Corso di perfezionamento in Management Culturale presso la Fondazione Fitzcarraldo, Torino. Dal 2007 ad oggi ha collezionato, insieme a Componibile 62, esperienze come curatrice, project manager e organizzatrice di mostre ed eventi culturali in Italia e all’estero. Collabora con Tafter (Economia della cultura). Oltre che all’arte contemporanea, si dedica anche alla moda, CSR, e viaggi. Il Museo è il suo habitat naturale.