Max Nauhaus: trasfigurazione dello spazio attraverso il disegno

In mostra fino al 27 febbraio i lavori di Max Neuhaus, presso la Galleria Alfonso Artiaco di Napoli.
In esposizione una sezione dei disegni dell’artista, il cui lavoro si sviluppa tra suono, segno, installazione, disegno, esaltazione della pluralità dei sensi, in riferimento a Fluxus e a tutto quel movimento che metteva insieme le arti rifiutando i limiti di un genere.

Max-Nauhaus

Nei disegni vi è un sentimento trascendentale, dove le sue figure sono rappresentate in osmotico divenire, che potrebbe essere quello che faticosamente e dolorosamente spinge alla luce un’esistenza agonizzante, nella quale si consuma e si estingue l’ultimo anelito vitale; un divenire scandito, agli estremi del suo ciclo, da due suoni, quello del grido che saluta la vita, incontrata per la prima volta all’alba dell’esistenza, e quello del gemito dell’ultimo commiato al tramonto di essa. Per rappresentare i suoi lavori l’artista utilizza una coppia di dittici in scala ridotta che si compone di un’immagine accanto ad un testo scritto, entrambi su carta trasparente, tra i quali è facile s’instauri un gioco dialettico. I disegni sono fatti di linee, con color primari e grafite. C’è una corrispondenza tra suoni e colori, la grafite invece traccia i confini dell’area che occupa l’installazione. Sono delle rievocazioni, possibili trasfigurazioni dello spazio, svelano il percorso di ogni opera, tracciandone i particolari architettonici. I testi fungono da supporto ai disegni e viceversa. I disegni non possiedono una precisa funzionalità rispetto ai suoni, ma sono studi per una possibile suggestione, progetti di scoperta.
Nei primi disegni Neuhaus pone l’attenzione alla rievocazione uditiva, mentre in quelli a seguire tenta di comunicare un possibile stato d’animo che l’opera potrebbe suggerire.

Come ebbe a dire Max Neuhaus: “Per me i disegni sono modi di esprimermi. Dichiarazioni, indicazioni e tracce dei miei lavori sonori invisibili. Essi li circoscrivono, come i disegni degli scultori circoscrivono le loro opere visibili. Parlano lingue diverse, al di là del mezzo sonoro, e non possono essere scambiati per riduzioni o imitazioni. Limitati al mezzo che li esprime, non rivelano ciò che accade realmente quando il suono impegna la mente in un luogo. Il viaggio attraverso questa esperienza può essere compiuto da ciascun individuo nell’atto di percepire l’opera sonora. Questi disegni quindi non sono né guide per tale esperienza né descrizioni di essa. Essi sono tuttavia manifestazioni di dee, catalizzatori che producono associazioni di pensieri, memorie attive, punti di vista e proiezioni di ciò che il pensiero può diventare.

info mostra

Galleria Alfonso Artiaco
Palazzo De Sangro – Piazzetta Nilo, 7
Max Nauhaus
dal 16 gennaio al 27 febbrio
Tel +39 081 4976072 – +39 081 4976072- fax +39 081 19360164
info@alfonsoartiaco.com
Orario: dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Ingresso libero

A proposito dell'autore

Una vita dedicata alla scrittura, alla filosofia, alla saggistica e alla critica d’arte, segnata da esperienze e incontri irripetibili Aldo Masullo, Ugo Piscopo, Maria Antonietta Picone, Raffaele Causa, Aurora Spinosa , Nicola Spinosa, Roberto Murolo, Flavio Caroli, Antonio Caprarica, Mimmo Liguoro, Ermanno Corsi, Mario Franco, Augusto Minzolini,Walter Ferrara, Mimmo Jodice, Gerardo Marotta. Ha curato numerose mostre in Italia e intervistato personaggi noti del mondo dell'arte. Ha pubblicato il libro “Il Sangue dei Martiri “ La Vera Storia della Rivoluzione Napoletana del 1799 Edito da Editoriale Programma vincitore del Premio Speciale per la Critica – XV Edizione e del Premio Letterario Internazionale Europa promosso dalla Universum Academy Switzerland – Lugano Sezione Narrativa Edita. E' primo classificato alla XI Edizione del Premio Letterario Internazionale Surrentum per la Sezione Narrativa Edita. Collabora con Istituzioni ed Enti pubblici e privati, associazioni culturali e mondo dell'imprenditoria.