Siamo tutti figli della Magna Grecia, ce lo dobbiamo ricordare, e così, per non ancorare questo evento ancestrale solo a lontani ricordi e mura greche circondate dai rifiuti, Matteo Fraterno, cittadino metropolitano di Napoli, dopo un lungo periodo vissuto in Grecia, ci ha abituati alle sue performances relazionali, incentrate in particolare sulla famiglia De Villehardouin.

Dopo una prima esperienza sul lato patriarcale nel 2013 al Museo Nitsch, ci riprova con il lato femminile nel convento di San Domenico Maggiore, nell’ambito del FORUM UNIVERSALE delle CULTURE, in collaborazione con APOREMA onlus.

Un piccolo laboratorio in un angolo, dove spesso vengono messe le donne, mentre la loro memoria è dispersa, ci racconta sotto tre tende disegnate da Matteo Fraterno, di gusto decisamente medievale, il destino di Isabella e delle terre di Acaia e di Morea, parti del Peloponneso, strettamente legate all’epoca al destino di Napoli.

Come ogni donna emancipata di ogni tempo, o perché ricca e potente, dopo tre matrimoni, di cui uno tenuto segreto, fu destinata dal padre, Guglielmo II, a sposare per motivi di stato Filippo d’Angiò, secondogenito del Re di Sicilia, ovvero del Meridione intero e della Tunisia, con capitale a Napoli.

Da qui, partono i tre percorsi nelle tende, coperto il suolo di terre e sabbie, di tre diversi colori, di cui una dedicata alla didattica, come spiegato il pomeriggio del 2 ottobre, finalmente, con i tanti bambini che vi hanno partecipato.

info mostra

Dal 02 Ottobre 2014 al 08 Novembre 2014

Chiostro San Domenico Maggiore, Napoli

Curatori: Teresa Carnevale, Rossana Macaluso, Raffaella Morra, Loredana Troise

Ingresso gratuito

info: http://www.em-arts.org/

 

http://lnx.aporema.it/

http://it.wikipedia.org/wiki/Isabella_di_Villehardouin

A proposito dell'autore

Collaboratore
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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.