Matteo Fraterno: l’arte alle radici della nostra cultura Manlio Converti 3 Ottobre 2014 News Siamo tutti figli della Magna Grecia, ce lo dobbiamo ricordare, e così, per non ancorare questo evento ancestrale solo a lontani ricordi e mura greche circondate dai rifiuti, Matteo Fraterno, cittadino metropolitano di Napoli, dopo un lungo periodo vissuto in Grecia, ci ha abituati alle sue performances relazionali, incentrate in particolare sulla famiglia De Villehardouin. Dopo una prima esperienza sul lato patriarcale nel 2013 al Museo Nitsch, ci riprova con il lato femminile nel convento di San Domenico Maggiore, nell’ambito del FORUM UNIVERSALE delle CULTURE, in collaborazione con APOREMA onlus. Un piccolo laboratorio in un angolo, dove spesso vengono messe le donne, mentre la loro memoria è dispersa, ci racconta sotto tre tende disegnate da Matteo Fraterno, di gusto decisamente medievale, il destino di Isabella e delle terre di Acaia e di Morea, parti del Peloponneso, strettamente legate all’epoca al destino di Napoli. Come ogni donna emancipata di ogni tempo, o perché ricca e potente, dopo tre matrimoni, di cui uno tenuto segreto, fu destinata dal padre, Guglielmo II, a sposare per motivi di stato Filippo d’Angiò, secondogenito del Re di Sicilia, ovvero del Meridione intero e della Tunisia, con capitale a Napoli. Da qui, partono i tre percorsi nelle tende, coperto il suolo di terre e sabbie, di tre diversi colori, di cui una dedicata alla didattica, come spiegato il pomeriggio del 2 ottobre, finalmente, con i tanti bambini che vi hanno partecipato. info mostra Dal 02 Ottobre 2014 al 08 Novembre 2014 Chiostro San Domenico Maggiore, Napoli Curatori: Teresa Carnevale, Rossana Macaluso, Raffaella Morra, Loredana Troise Ingresso gratuito info: http://www.em-arts.org/ http://lnx.aporema.it/ http://it.wikipedia.org/wiki/Isabella_di_Villehardouin