HomeMultimediaMary Cinque – Illustrazioni Mary Cinque 8 Maggio 2014 Multimedia Illustrazioni tratte dalle serie “Lifelines”, “Meanwhile” e “Herculaneum” La serie Lifelines (pennarello su carta cm 15 x 21) è disegnata dal vivo guardando lo sprawl urbano che scorre dai finestrini della corriera che mi porta dal paese dei miei, in montagna, alla città di Napoli. Un flusso quasi ininterrotto di case. Disegnare mentre l’autobus è in movimento rivela come le linee si spezzino, perché mentre abbasso lo sguardo sul foglio fuori il paesaggio è già cambiato, ma siano, in fondo, sempre la stessa linea. La linea continua degli edifici e delle costruzioni, di una città che non finisce mai e di come ci costruiamo la vita. 2010-13. La serie Meanwhile (pennarello su carta rivista, cm 21 x 29 circa) di cui fa parte il file in allegato chiamato “Giappone” perchè disegnato nei pressi del padiglione giapponese alla biennale di Venezia… Mi capita sempre più spesso di applicare le tre “R” (reduce, reuse, recycle) anche alla mia arte e di scegliere di disegnare su fogli di riviste. Quelle non lucide, ma nemmeno leggere, quelle che hanno le pubblicità più lussuose e, per questo, con più spazio “bianco” per me. Ci disegno le persone che vedo per strada, o anche le cose che vedo per strada. Ci disegno il design; dei vestiti, degli oggetti, dei palazzi. Tutto è cominciato per non sprecare, poi li riguardo, questi disegni, e mi accorgo che le cose ritratte da me e il racconto che c’era già sulla rivista (pubblicità, editoriale, articolo) dialogano. E’ un incontro fortuito ma il dialogo che ne viene fuori è sempre interessante, come la maggior parte delle cose che accadono casualmente. Parlano di arte alta e bassa, di haute couture e di pret-à-porter, di arti alte e minori, di come tutte queste etichette sono applicabili a ogni aspetto della vita umana e di quanto poco senso abbiano. 2008-14 Herculaneum (serie di cui fa parte il lavoro intitolato ercolano 3) Aver trascorso parte della mia infanzia a Pompei mi fa sentire legata in un modo speciale alle emergenze archeologiche della Campania e quando, recentemente, ho visitato gli scavi di Ercolano, in compagnia di mio padre che era lì per lavoro, ho sentito forte l’esigenza di dedicarvi un ciclo. Il risultato sono questi acrilici su lino grezzo dove la tela non dipinta percorre il profilo degli edifici antichi mentre i palazzi moderni sono raccontati dalle linee e dal colore in una volontà di indagare il rapporto tra antico e moderno e se e come i legami sopravvivano lungo i secoli.