Marina Vergiani is back, con questa esperienza alla galleria Frame Ars Artes, al corso Vittorio Emanuele 423 di Napoli, dove ha inaugurato un ciclo di esperienze culturali di alto livello estetico e politico dedicate ai mali del nostro Tempo.

Mario Spada apre l’esperienza di Tempo al Tempo e seguiranno tanti altri artisti contemporanei, sempre accompagnati da un video incidentale o contemporaneo, prodotto dalla stessa Marina Vergiani.

Il suo arrivo inatteso mi allieta, nonostante cerchi di imporsi con la sua cultura e il suo incredibile curriculum che l’ha vista in pratica fondare e dirigere strutture importantissime, come, ad esempio, il PAN di Napoli.

Resto sconvolto dal contenuto della conversazione e del suo progetto, La memoria gassosa, con un video che ci introduce alle tesi di Kevin Lynch sulla necessità di creare luoghi abitativi che conservino un significato per la capacità di essere compresi e riprodotti mentalmente, emotivamente e razionalmente anche dal più semplice attraversatore.
Siamo invece in volo sopra Ponticelli, dove case – che altrove, come nella Berlino della DDR, sono diventati monumenti dell’efficienza sovietica e dell’etica del lavoro e del dovere – qui mostrano, anche nel bianco e nero anticato e nella distanza del volo, un degrado oggi ulteriormente evidente, a causa dell’assenza di interventi significativi e significanti nell’area.

Marina Vergiani propone una chicca: una torre non meno umiliante di cemento armato voluta da Riccardo Dalisi, l’artista che altrove ricerca da anni le leggerezze metalliche, insegnando a ragazzi di strada l’operatività dell’artigianato e dell’arte; un pentito dell’altra grande cementificazione popolare che si era avuta a Rione Traiano, una ricaduta nella tossicomania di un grande architetto che avrebbe potuto invece produrre qualcosa di unico e meraviglioso come sono ad esempio le torri ritorte di Doha o quelle a “cetriolo” di Londra e Barcellona.

Il video vola nel piccolo spazio del Frame Ars Artes e sarà particolarmente evidente di sera anche ai migranti e ai proletari che passeranno sull’autobus lungo questa strada che divide e incrocia quartieri nobili e ricchi con fondi oscuri dove cova il nostro peggior male: l’incuria verso la nostra comunità.

Guarda uno dei video del progetto:

NESSUNDOVE studi su immagini di NAPOLI | 1984

Video 3/4″; Col.; ideazione TV e regia di Mario MARTONE/ soggetto e sceneggiatura di Marina VERGIANI. Fotografie originali di Cesare ACCETTA, con Marina Vergiani e Andrea Renzi. Presentato a Napoli dalla FONDAZIONE NAPOLI NOVANTANOVE, riceve nello stesso anno il premio Panansonic Filmaker 1985, Milano
info

Le sequenze video della memoria gassosa – citazioni inattese e discontinue, frammenti inediti – sollecitano un’area di narrazione, sommessa e ‘laterale’, potenzialmente sempre accesa, per scongiurare rimozioni e semplificazioni nella conoscenza di quei brani di storia ed identità della città su cui, nel presente, si espandono l’azione politica e la volontà di costruzione condivisa”

Per avere maggiori informazioni visita il sito web del progetto

 

Copywrite RACNA Magazine

A proposito dell'autore

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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.