Intervista a Luigi Pagano: incontro tra Segno e Azione Giovanni Cardone 13 Ottobre 2015 Artisti, I Protagonisti Intervista a Luigi Pagano in occasione dell’inaugurazione della mostra personale Chine, giovedì 8 ottobre nel week-end del Contemporaneo promosso da AMACI, presso l’Associazione Culturale Movimento Aperto, con testo critico di Chiara Pirozzi. La mostra si potrà visitare fino al 5 novembre 2015. Fotogallery dell’inaugurazione della mostra Chine di Luigi Pagano a cura di Angelo Marra. Come nasce questa mostra? Questa mostra nasce da un mio continuo sperimentare e mettermi in gioco, perché io mi sento un fanciullo. Per me, l’arte e un continuo scoprire, momenti nuovi e situazioni nuove. Nella mia arte vi è un legame tra azione e segno, perché cerco di interiorizzare questa mia relazione ed esprimerla attraverso la mia azione creativa. Lei ha sperimentato tanto: quali sono i suoi modelli di ricerca, quale esperienza ne ha tratto? L’esperienza del saper nuotare nel caos, nel caos del mare però, se non c’è questo mare, lì non posso nuotare. Quindi il caos è necessario? Sì, occorre sperimentare tante cose in modo che si possa scegliere e si possa accrescere la propria esperienza. Molte cose che voi vedete oggi sono solo il punto d’arrivo di altre precedenti e poi possono diventare qualcosa di diverso. Suggerisco il recupero come forte spinta per l’invenzione. Io stesso spesso mi chiedo come posso utilizzare queste cose e trasformarle in altro? Luigi Pagano – Grande China – china su carta di riso cm 130×65 2014 Perché l’uso della china? Quale messaggio ha voluto trasmettere? Questi lavori che ho esposto sono realizzati su carta di riso, materiale che cerco sempre di recuperare. Testimoniano uno stretto rapporto con l’utilizzo della china, perché vuole essere un rimando a tecniche tradizionali che sono alla base per poter esprimere un racconto in bianco e nero fatto di gesti lenti, l’attesa che l’inchiostro possa fissarsi sulla carta e divenire tutt’uno per poter esibire il mio io più profondo.