Si è inaugurata al Museo Madre la mostra Lucio Amelio. Dalla Modern Art Agency alla genesi di Terrae Motus (1965-1982). Documenti, opere, una storia a cura di Andrea Viliani. Il programma dell’inaugurazione è stato arricchito da varie performance: Lucio Amelio, mostra Le armi di Pino Pascali, 21 dicembre 1970. Lucio Amelio, il seduttore performance audiovisiva a cura di Spazio Nea. Un omaggio affettuoso, seppur rigoroso, agli artisti che hanno collaborato con Lucio Amelio, realizzato con contributi provenienti dagli archivi video di Mario Franco, sonorizzati con musiche a cura di Bruno Fiengo. Guarda la fotogallery dell’inaugurazione a cura di Angelo Marra Sono stati presentati filmati inediti che ritraggono Joseph Beuys durante l’occupazione dell’Accademia di Düsseldorf e Andy Warhol nella sua Factory, a cui si affiancheranno altri artisti come Jannis Kounellis, Robert Mapplethorpe, Ernesto Tatafiore, Cy Tombly. La colonna sonora della serata rievoca il passaggio tra gli anni ‘70 / ‘80 attraverso la cosiddetta New Wave musicale. Un’immersione fra arte, musica e performance, che unisce riferimenti e prospettive, tempi e spazi. Lucio Amelio. Dalla Modern Art Agency alla genesi di Terrae Motus (1965-1982). Documenti, opere, una storia…22.11.14 — 09.03.15 Veduta della mostra – Madre, Museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli – Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli – Photo © Amedeo Benestante Questa mostra, dedicata a Lucio Amelio (1931-1994) in occasione dei vent’anni dalla sua scomparsa e organizzata in collaborazione con l’Archivio Amelio, ripercorre la storia di uno degli indiscutibili protagonisti della storia dell’arte contemporanea, che ha contribuito a rendere Napoli uno dei centri più importanti della produzione e della riflessione artistica degli ultimi decenni a livello nazionale e internazionale. Ma è anche la storia di artisti, collaboratori e compagni di strada che hanno condiviso la loro ricerca con Amelio. Ed è, in qualche modo, anche la storia che conduce, oggi, all’esistenza di un museo come il Madre. Nel 1965 l’apertura al Parco Margherita di una galleria dedicata ai linguaggi e alle pratiche artistiche più sperimentali, quale fu appunto la Modern Art Agency, concorse a una radicale trasformazione del dibattito artistico allora in corso, in un contesto in cui erano attive gallerie come Il Centro (animato da Renato Bacarelli e Dina Carola), critici e curatori quali Filiberto Menna, Germano Celant, Achille Bonito Oliva e figure di mecenati e collezionisti quali Vittorio Baratti, Peppino Di Bennardo, Renato e Liliana Esposito, Graziella Lonardi Buontempo, Giuseppe Morra, Pasquale Trisorio o Marcello e Lia Rumma, promotori questi ultimi di un evento straordinario quale fu, nelle sue tre edizioni (1966-68), la Rassegna di Amalfi. Il curatore Andrea Viliani presenta la mostra Un discorso questo che, nell’attività di Amelio, si articolerà, lungo tutti gli anni Settanta, attraverso la produzione di progetti di arte pubblica, il sostegno a grandi mostre istituzionali, fra cui quelle a Villa Pignatelli e alla Reggia di Capodimonte, un’intensa attività editoriale e l’organizzazione di mostre personali e collettive spesso pionieristiche e seminali che segnarono l’affermazione dell’Arte Povera e della Transavanguardia e approfondirono le relazioni fra arte americana ed europea (rappresentate dal rapporto fra due artisti come Andy Warhol e Joseph Beuys), delineando una ricerca che spaziò dalle pratiche concettuali a quelle performative, dalla fotografia al cinema e al teatro, dalla letteratura al suono. Senza dimenticare l’attenzione costante alla scena artistica napoletana e alla Nuova Creatività nel Mezzogiorno, alle pratiche del femminismo e alle definizioni di genere, fino al dibattito critico intorno al ruolo dell’istituzione artistica, segnato dall’attività, fra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, della Galleria Inesistente, fondata nel 1969 e che in varie occasioni intrecciò la sua storia anche con quella della Galleria Amelio, divenuta simbolo di un sistema dell’arte contemporanea che gettava le sue basi a Napoli. L’istituzione della Fondazione Amelio (da parte di Amelio con le sorelle Anna, Lina e Giuliana) segnerà la genesi di un altro capitolo fondamentale di questa storia, al contempo artistica e istituzionale, ovvero quello del progetto Terrae Motus: una collezione in progress concepita per stimolare la reazione da parte di alcuni dei più importanti artisti dell’epoca a un evento devastante quale fu il terremoto dell’Irpinia (23 novembre 1980). Terrae Motus confermò quell’implicazione attiva e diretta dell’arte nel contesto sociale, civile e culturale sempre ricercata da Amelio che non a caso, verso la fine della sua attività, concepì, intorno alla collezione Terrae Motus, ora esposta alla Reggia di Caserta e ideale continuazione di questa mostra, un museo vero e proprio ubicato in un’ala dell’antico complesso conventuale di Santa Lucia al Monte e dotato, oltre che di una sua collezione, di sale espositive, spazi per residenze e attività educative, laboratori e una biblioteca. I progetti di questo museo “immaginato” da Lucio Amelio per Napoli aprono e chiudono simbolicamente la mostra al Madre, insieme alla raccolta di tutti gli inviti, dalla Modern Art Agency alla Galleria Lucio Amelio. Lucio Amelio. Dalla Modern Art Agency alla genesi di Terrae Motus (1965-1982). Documenti, opere, una storia…22.11.14 — 09.03.15 Veduta della mostra – Madre, Museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli – Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli – Photo © Amedeo Benestante La mostra nel museo Madre, che si concentra sugli anni dal 1965 al 1982, fondativi di un metodo e di una visione dell’arte culminati con la costituzione della Fondazione Amelio e la genesi di Terrae Motus, presenta le opere fondamentali di artisti in mostre organizzate da Amelio, con un imponente corredo documentario costituito da una selezione di più di cinquecento documenti storici, molti esposti per la prima volta, provenienti dall’Archivio Amelio e da altri archivi pubblici e privati: lettere autografe, progetti di mostre e schizzi di allestimento, fotografie, inviti, manifesti, libri, cataloghi, brochure, edizioni numerate, progetti architettonici ed ingegneristici. Dopo venti anni dalla sua scomparsa, Napoli sente ancora la mancanza di Lucio Amelio, della sua inventiva, del suo inestinguibile spirito d’iniziativa, della sua audacia. info mostra Lucio Amelio. Dalla Modern Art Agency alla genesi di Terrae Motus (1965-1982) Documenti, opere, una storia… a cura di Andrea Viliani Museo Madre – Napoli curatorial advisor: Paola Santamaria comitato scientifico: Anna Amelio, Giuliana Amelio, Achille Bonito Oliva, Michele Bonuomo, Nino Longobardi, Giuseppe Morra, Paola Santamaria, Eduardo Santamaria, Angela Tecce dal 22 novembre 2014 al 09.03.2015 Orari Lunedì / Sabato dalle ore 10.00 alle 19.30 Domenica dalle ore 10.00 alle ore 20.00 Martedì chiuso