Latte di Mamma: Isotta Bellomunno in mostra a Napoli tra “originalità” e provocazione

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Nel settembre 2013, Isotta Bellomunno sconvolse il placido meriggio degli avventori del Lungomare Caracciolo, vogando sul tratto di mare antistante a bordo di un’insolita imbarcazione, dalla forma di una bara. L’approdo a Castel dell’Ovo era ricco di rimandi simbolici in un rito artistico, che voleva essere un atto propiziatorio per la città di Napoli. E su quel lembo della costa partenopea, carico di storia della città, ritorna Isotta Bellomunno con un nuovo progetto, a cura di Chiara Reale, presentato nella sale Ex carceri del Castello: “Latte di Mamma”, sabato 3 ottobre 2015, alle ore 17:00, con il patrocinio dell’Assessorato ai Giovani e alle Politiche giovanili del comune di Napoli.

 Isotta Bellomunno

La mostra vedrà esposte opere dal molteplice segno (disegni, fotografie, istallazioni) con le quali l’artista interroga l’essenza più intima e profonda del “femminile”, nella sua declinazione di religiosità e credenza popolare, di mitologia e misticismo. Partendo dal tema dell’archetipo “materno”, della sua simbologia e della metamorfosi, Isotta riflette sulla presenza – non solo mistica – della percezione religiosa nella società contemporanea, in cui il consumo, iconizzato nelle vesti di un aspiratore per la mungitura, assume quasi una nuova forma di idolatria.

La giovane artista partenopea continua la sua ricerca sull’origine, sul punto supremo e sublime in cui la vita si congiunge alla morte. E se nella perfomance marittima i riferimenti culturali andavano da Baudrillard e le sue riflessioni contenute ne Lo scambio simbolico e la morte ai Riti di Passaggio di Arnold Van Gennep, in questo nuovo progetto, che evoca le potenze ctonie, l’artista traduce secondo la propria cifra creativa il pensiero di Jung e il suo concetto sugli archetipi (Gli archetipi e l’inconscio collettivo), riscrivendo i simboli che compongono questa formulazione e che prendono forma nell’inconscio collettivo dell’uomo contemporaneo.

Nei suoi disegni, fotografie, istallazioni, attraverso le sue performance, l’artista unisce alla simbologia pagana quella cristiana: ed è così che l’iconografia cristiana del seno, che giunge a noi attraverso indagini artistiche che affondando le radici negli idoli scolpiti in pietra risalenti al 3000 a. C., viene interpretata da Isotta Bellomunno come una Maria lactans, la Madonna a seno nudo, simbolo della Madre di tutti i cristiani e della Chiesa con il suo potere di nutrimento spirituale, che mostra un seno bovino – riferimento ad Iside – attaccato però a una macchina per la mungitura da allevamento intensivo: chiara critica a una spiritualità e a un sentimento religioso assoggettati a logiche economiche e fonte di lucro.

info mostra

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Latte di Mamma

Isotta Bellomunno

Castel dell’Ovo – Sala Ex Carceri

3-13 ottobre 2015

A cura di Chiara Reale

Ufficio stampa | Annacarla Tredici | +39.3339513421 | comunicazione@annacarlatredici.com

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