Intervista a Laura Trisorio: 20 anni di Artecinema Giovanni Cardone 30 Ottobre 2015 Curatori, Galleristi, I Protagonisti In occasione della ventesima edizione di Artecinema, conclusasi con grande successo domenica 18 ottobre, intervistiamo l’ideatrice e curatrice del festival Laura Trisorio. Un bilancio di questi venti anni di attività. Come nasce questo festival dedicato all’arte contemporanea? Ho scoperto i documentari sugli artisti diversi anni fa: erano straordinari, poco conosciuti, difficilmente accessibili, non avevano circolazione nei circuiti internazionali tradizionali dei cinema o delle televisioni. Mi accorsi subito della forza di questi filmati e sorse in me immediato il desiderio di poterli mostrare ai miei amici, agli amanti dell’arte, alla mia città. Così pensai a una rassegna e chiesi ospitalità all’Istituto di cultura francese di Napoli che accolse la mia richiesta con entusiasmo. Era il 1996. Non mi aspettavo il successo che riscuotemmo da subito. La sala Alexandre Dumas dell’Istituto con 300 posti a sedere era gremita di gente. Serata inaugurale Artecinema 2014 – Teatro San Carlo Dopo il successo di questa prima edizione il festival è cresciuto di anno in anno fino ad approdare al San Carlo. Esatto, dopo tre edizioni ci vedemmo costretti a traslocare in uno spazio più grande: un teatro che riuscisse a contenere il numero di spettatori che aumentava costantemente. Dai 500 posti del Teatro Sannazzaro, passammo poi ai 1000 del Mercadante, per approdare infine al Teatro Augusteo con i suoi 1400 posti, che in alcune occasioni, ancora non bastano. Per me è un’immensa gioia, una grande soddisfazione, il fatto che anche quest’anno il festival sia approdato al Teatro San Carlo (dove si è svolto il vernissage inaugurale, ndr) per poter dare al pubblico una giornata in più: non più tre ma quattro giorni è motivo di grande orgoglio. Dal secondo giorno, al Teatro Augusteo, le proiezioni sono state tutte ad ingresso libero. Questo è uno degli aspetti fondamentali del festival che dà la possibilità a tutti di partecipare. Il festival è inoltre uno strumento per conoscere il mondo dell’arte e degli artisti dall’interno; un’occasione rara per sentirli parlare del loro lavoro, entrare nei loro atelier, vederli all’opera mentre preparano una mostra. Sono molto contenta che il festival sia cresciuto così tanto e mi ha emozionato molto ricevere anche quest’anno, per la ottava volta consecutiva, una medaglia dal Presidente della Repubblica, che ha definito Artecinema “uno degli appuntamenti culturali di maggior rilievo del territorio campano e nazionale”. Come avviene la preparazione del festival, come selezionate i film da presentare? Seguite altri festival internazionali oppure avete collaborazioni con gallerie, istituzioni e fondazioni? Seguo personalmente gli altri festival internazionali, ma grazie al mio lavoro di gallerista sono spesso in giro per il mondo e ho l’occasione di parlare direttamente con gli artisti e i registi. Inoltre, le case di produzione che ormai conoscono il festival, ci inviano direttamente i documentari e mi tengono sempre aggiornata sulle loro produzioni recenti. Quali sono le istituzioni che sostengono questa kermesse, visto le difficoltà economiche del momento? Come curatrice del festival mi ritengo fortunata, ma nel contempo sono convinta che oggi c’è bisogno di spirito d’iniziativa, come dimostra questo festival anno per anno, con la risposta che ci dà il pubblico. Oggi però siamo orgogliosi di dire che sostengono il festival: la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Presidenza Senato della Repubblica, il Ministero per Beni e le Attività Culturali, il Ministero per lo Sviluppo Economico, la Provincia di Napoli, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico – Artistico ed Etnoantropologico per Napoli e Provincia, la Soprintendenza Archivistica per la Campania, il Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, l’Università per gli Studi di Napoli “Federico II”, l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, la Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori di Architettura, in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, il Goethe Istitut, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali- Direzione Generale per il Cinema, il Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura. Nel programma dell’ultima rassegna sono stati presenti pochi artisti italiani. Guardi che non è colpa degli artisti, ma delle produzioni italiane. Un tempo la Rai produceva molti documentari, mentre oggi invece non lo fa più. E gli artisti sono costretti a rivolgersi a produzioni estere. Grazie Laura Trisorio e arrivederci alla prossima edizione, la ventunesima, ad ottobre 2016.