La cultura giapponese sbarca a Napoli e si confronta con quella italiana e partenopea tra fumetti, film, poesie, origami, conferenze e mostre d’arte. Protagonista indiscusso è Igort, al secolo Igor Tuveri, tra i fondatori del gruppo Valvoline, invitato alla kermesse l’Impero dei segni promossa da Scugnizzo Liberato e alla sua personale alla Galleria HDE di Francesca di Transo con tavole dalla sua ultima graphic novel, “Quaderni giapponesi”.

Articolo di Giordano M.A. Saulino e Gianmarco de Chiara.

Da un paio di decenni a questa parte, il fascino che il Giappone e la sua cultura esercitano sull’Italia è in crescita continua, eppure credo che siano ancora inusuali, e quindi assolutamente degne di nota, situazioni come quella che si è venuta a creare a Napoli nelle precedenti settimane, e che ha avuto un grande protagonista nello Scugnizzo Liberato.

Lo Scugnizzo Liberato e NaDir 

Nato da pochi mesi, nel settembre 2015, per iniziativa della cooperativa Scacco Matto e di alcuni abitanti del quartiere di Montesanto, lo Scugnizzo si inserisce nel solco delle “comunità non formali di lavoratori e utenti”, le quali sono ormai numerose a Napoli, all’ombra dell’Ex Asilo Filangieri – la prima a essere stata riconosciuta a livello giuridico – e stanno caratterizzando la politica culturale del sindaco partenopeo Luigi De Magistris. Scacco Matto si era già reso, quest’estate, protagonista dell’organizzazione del festival musicale Na/Dir a Soccavo, trovando un tale successo da ricevere premi e riconoscimenti al Meeting delle Etichette discografiche Indipendenti. Il suo scopo, con lo Scugnizzo, è quello di recuperare all’uso dei cittadini l’enorme edificio che fu il Carcere Minorile Filangieri, oggetto da anni di dibattiti pubblici, a cui non è mai seguito un progetto di recupero vero e proprio, e si candida ad essere una delle realtà culturali più importanti di Napoli per i prossimi anni.

Impero dei Segni - crossover gangbang

 

Il programma giapponese dell’Impero dei Segni

Tra molte difficoltà, ottimistica baldanza giovanile e un’organizzazione volenterosa, ma non ancora perfetta, il processo di recupero, pulizia e rimessa in agibilità degli spazi dell’Ex Carcere viene finanziato e portato avanti attraverso una serie di attività culturali, di cui quella certamente più ambiziosa e interessante fino ad ora è stata la kermesse de L’Impero dei Segni (titolo tratto dall’omonimo saggio di Roland Barthes sulla cultura del Sol Levante), dal 29 gennaio al 4 febbraio.
L’Impero dei Segni è stata una full immersion in quasi tutti i fenomeni della cultura pop giapponese, molto amati dai giovani italiani: le suggestive e fantasiosissime sculture di carta note come Origam”, realizzate in ben tre workshop dal paper designer Alessandro Ripepi, in arte Origami Oh, messinese trapiantato a Napoli da qualche anno; un cineforum con protagonisti due tra i più ricercati film di animazione del celeberrimo Studio Ghibli di Hayao Miyazaki, il cult La Principessa Mononoke e il malinconico Una tomba per le lucciole. Qualcosa di davvero originale e creativo, da proporre in Italia, è stata la performance di poesia collettiva estemporanea del 30 gennaio, portata avanti dagli ospiti dell’Associazione Culturale Fantasmatica di Vico San Nicola a Nilo, la quale da qualche anno a questa parte tiene corsi a Napoli di poesia giapponese, dagli Haiku ai Tanka, tra le altre cose. La performance di Fantasmatica prevedeva l’improvvisazione di un Renga, una serie di poesie concatenate dai primi e dagli ultimi versi. Per rendere il tutto ancor più entusiasmante e difficile, il Renga è stato svolto con la regola del Jo-ha-kyū (in italiano, potremmo tradurre questa formula con “Inizio, pausa e fine veloce”), che prevede un avvio lento, un’accelerazione e un finale velocissimo.

 

Copertina di fumetti di Ryan Spring Dooley

Copertina di fumetti di Ryan Spring Dooley

 

Igort, Filosa e gli altri illustratori

I momenti di maggior interesse sono state le esposizioni di fumetti e illustrazioni, con cui la kermesse si è aperta e si è chiusa, non solo per la presenza di molti, più o meno giovani, artisti nuovi o emergenti (i più interessanti: Ryan Spring Dooley, fumettista e street artist dal Wisconsin che da oltre quindici anni vive e lavora in Italia, i fumettisti del gruppo Crossover Gangbang, legati alla scuderia di Verticomics, con la loro antologia GliAngoli, e infine il coautore di questo articolo, Gianmarco De Chiara, con la sua storica Fumé Rivista, ma soprattutto per due notevolissimi ospiti, Vincenzo Filosa e Igort (al secolo, Igor Tuveri), colui che ha portato in Italia il genere del reportage a fumetti, con i famosi Quaderni Ucraini. Entrambi hanno presentato le loro ultime graphic novel,“Viaggio a Tokyo di Filosa e i Quaderni Giapponesi di Igort, pubblicate nel 2015 e tra i dieci migliori lavori del genere in Italia durante l’anno secondo Fumettologica. Entrambi si sono concessi a lunghe e appassionanti conferenze sul Giappone e sulla sua cultura. Coinvolgente l’entusiasmo di Filosa, rimasto così colpito dalla struttura monumentale del Carcere Filangieri che ha promesso di realizzare e donare una tavola proprio allo “Scugnizzo Liberato”.

Igort alla conferenza stampa

Igort alla conferenza stampa

 

La maratona di Igort a Napoli

Da anni popolare in Giappone, ma riscoperto nella sua piena importanza in Italia forse solo negli ultimi anni – ovvero dal grande successo di Fats Waller (2004) – malgrado dieci anni prima avesse esposto alcuni suoi lavori plastici e musicali alla Biennale d’Arte di Venezia, Igort si è sottoposto a Napoli a un vero tour de force. Cominciando proprio con l’intervento allo “Scugnizzo Liberato” venerdì 4 febbraio, sabato 5 febbraio ha tenuto un’altra conferenza all’importante Scuola Comics e ha inaugurato la mostra personale delle sue tavole alla Galleria HDE di Via Fiorelli a Chiaia, galleria molto attenta ai fenomeni del fumetto e dell’illustrazione. È stato sinceramente bello, pur se nient’affatto invidiabile, osservare Igort personalizzare le dediche alle decine di persone che hanno colto l’occasione per farsi autografare la loro copia dei Quaderni Giapponesi: senza scomporsi per almeno un paio d’ore di seguito, ha disegnato a ripetizione con la matita immaginari volti giapponesi, sempre nuovi, diversi ed espressivi, rivelando la sua grande capacità di costruire una figura grazie a pochi tratti sintetici e con un sapiente uso delle ombre. La mostra riempirà la sala della HDE per tutto febbraio fino al 2 marzo.

Opere di Igort in mostra presso la Galleria HDE

Opere di Igort in mostra presso la Galleria HDE

Questa la cronaca, a Gianmarco de Chiara lascio il compito di esprimere una riflessione sul tutto. Ovviamente, a modo suo…

Impero dei Segni - Igort di Gianmarco De Chiara - 2016

Igort di Gianmarco De Chiara – 2016

 

info mostra
“Igort – I quaderni giapponesi”
Galleria HDE
Via Giuseppe Fiorelli 12, Chiaia, Napoli

fino al  2 marzo 2016
da Martedì a Venerdì dalle 10 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:30

Disclaimer
Le foto sono gentilmente concesse da “Scugnizzo Liberato” e “Galleria HDE“.
Le foto concesse da Scugnizzo Liberato sono realizzate da Vittoria Boccia, 2016.