Il mondo arriva a Napoli, attraverso la migrazione regolare e clandestina, in modo sempre più frequente, suscitando reazioni talvolta anche violente da entrambe le parti. Si creano ghetti e connessioni, in cui le oltre cento culture che ci raggiungono non sono ancora abbastanza metabolizzate. Il mondo cambia e l’Università L’Orientale, vanto della cultura accademica partenopea e italiana, organizza anche quest’anno con l’Istituto Confucio una mostra multi dimensionale dedicata all’arte e alla cultura cinesa, incentrata sul tema del Sogno e ospitata principalmente nelle sale del PAN, con mostre, incontri e workshop e proiezioni, ma con appendici in diversi luoghi della città di Napoli tra cui il Tunnel Borbonico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Le mostre e le attività del festival si concluderanno domenica 26 ottobre. Ci introduce in un tentativo di fusione tra culture, la ceramica di Marcello Panza e Stefano Stingo, che fonde i caratteri “n a p o l i” e i simboli della tradizione con quelli cinesi 中国婪 , dal titolo della manifestazione, che si leggono Giun Guo Meng, e che riesco a tradurre come Cina (Giung Guo) “Avara” o “Brama della” (Meng). I pannelli delle antiche tradizioni dei letterati-pittori 文人画 (Wuen Ren – Huà), sono separate dalle opere contemporanee di Zhang Yanzi, una giovane artista di Pechino, che ci fa riflettere sulla mitologia della cura e della strumentazione medica, alternandola con la psichedelia delle droghe di consumo di massa. L’esposizione si chiama 止痛帖 (messaggi analgesici) poi tradotta con The Remedy. Grazie a lei ci chiediamo come collocare alcuni farmaci come il Viagra o gli antidolorifici, senza dimenticare l’incredibile valore artistico della tecnica usata, che ci racconta della cura per i dettagli e per i materiali, in continuità quindi, nonostante la parete divisoria, con i pannelli più antichi. Potrete incontrarla di persona sabato 25 ottobre la mattina al laboratorio di pittura a inchiostro, ma al PAN troverete anche laboratori di calligrafia, aquiloni, arte dei nodi, carte ritagliate. Lo stesso giorno alle 17 e la sera alle 20.30 lo spettacolo Rinoceronti in amore di Mangh Jinghui. Il tutto si replica domenica, mentre la Cina ogni giorno diventa sempre più il motore economico del pianeta, e le masse di cinesi nascosti nel nostro hinterland diventano sempre più visibili attraverso le mille merci. Se avete tempo potrete anche recarvi a via S. Maria di Costantinopoli, 107 per la mostra fotografica di Fabio Donato. Oppure al Tunnel Borbonico avia Domenico Morelli 61/A per l’inaugurazione della mostra-racconto sulla Tianjin International Design Week dedicata al sogno. Tutte le info sul Festival Sito web dell’iniziativa http://www.milleunacina.it/ Pagina FB https://www.facebook.com/profile.php?id=100007928415174&fref=ts