“DiversaMente. Un’esistenza da Outsider” diretto da Lorenzo Marinelli con il contributo di Peppe Lanzetta, è una pellicola che vanta, tra gli altri, la partecipazione straordinaria di Franco Battiato. Il film è stato coprodotto con Nfi & Sound Ciak, gli autori  Massimo Marcucci e Marco Gentile, le musiche di Stefano Stabile e Max Rocco, racconta la storia di due personaggi, due storie di coraggio, di estromissione dalla società per la ricerca umana della libertà. Due storie, quella di Cristiano Bacci e di Padre Antonio Maione.

Diversa-Mente narra di outsider, di Napoli e di camorra; parla di infanzia tradita alla Sanità e viziata a Chiaia, come di moderni filosofi altrimenti emarginati dal potere direttamente omologante, con l’ipocrisia o attraverso il subconscio.

La complessità del prodotto di una sola ora, vuole mostrare qualcosa di mai visto sulla storia della nostra città, ma è stato anche questa volta rifiutato dalla città, che l’ha scacciato per la seconda volta dalla prevista basilica di San Giovanni Maggiore per lasciarlo comunque festeggiare all’Istituto di cultura francese, Grenoble. Terra francese, terra di liberté, égalité et fraternité: messaggio tanto laico, quanto onestamente divino.

Il diverso è la novità pericolosa per chi è insicuro e resta statico, ma la vita è libertà e cambiamento.

Il chairman stesso già voleva operare un documento su Antonio Maione, il parroco, protagonista anche sulla scena con la sua complessità teologica e filosofica, ma si presta alla redenzione di una città divisa, lamentosa, incapace di riflessione, ma solo di reazione esplosiva e di statica permanenza delle caste inamovibili.

Nel momento in cui dovesse succedere, che qualcuno accenda o diventi la miccia, tu tieniti pronta, propone alla comparsa sconosciuta, che pure era alla festa di Marinella, già impropriamente vituperata rispetto al funerale di Esposito, eventi di cronaca recente.

Battiato stride, sia per i suoi silenzi sulla vita, sia per la sua spiegazione sulla necessità di interrompere il circuito di limitazioni, in cui ci chiudiamo ogni volta che operiamo una scelta: libertà che però si paga.

L’altro protagonista, Francesco, tradito dai desideri dei figli, stanotte è rimasto in costiera, sulla nostra costiera, a cercare una caverna o una parete verticale dove trovare se stesso fuori dalla mondanità, e voi?

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A proposito dell'autore

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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.