Diversamente uguali, quando l’arte si fa battaglia per i diritti civili Manlio Converti 20 Maggio 2014 News È partita come una campagna civile: ha raccolto artisti, fotografi e aspiranti tali e da tre anni si rinnova su tematiche sempre più complesse. Stiamo parlando di Diversamente Uguali, il team che si raccoglie e si racconta nella sede off topic del suo principale sostenitore, al bar Settebello di Pino de Stasio, all’angolo opposto al campanile di Santa Chiara, che negli anni si sta proponendo come il punto immaginifico di una certa cultura del Centro storico di Napoli. Le prime immagini, quelle della campagna che dà il nome al gruppo anche su Facebook, sono le più sorprendenti e coinvolgono, ovviamente, il proprietario del bar che li ospita, il sindaco di Napoli, cittadini comuni e talvolta qualche volto noto, almeno tra chi frequenta il Centro Storico della città partenopea. La tecnica usata è quella del dettaglio colorato su bianco e nero ed ha un evidente valore artistico moltiplicato dal valore sociale che è il motivo principale di questa iniziativa. L’arte contemporanea è anche movimento civile e sociale: lo è stato il futurismo, ma lo era anche il surrealismo, il costruttivismo o il dadaismo, perché coniugavano le tensioni culturali e sociali della propria epoca in una visione artistica premonitrice di un futuro sempre più complesso, non sempre positivo, quello dove oggi viviamo noi. Migranti, donne, omosessuali, transgender, ma anche vittime della violenza della polizia italiana, sono i temi finora toccati da questo gruppo originale e semplice, che progressivamente ha aggiunto colore arrivando agli zombies che ci mettono la faccia contro la violenza domestica e contro il bullismo omofobico. Campagna Stop Omofobia 2014 Campagna Stop Omofobia 2014 Campagna Stop Omofobia 2014 Campagna Stop Omofobia 2014 Ognuno di noi può contribuire, suggerendo tematiche e soprattutto offrendosi come modelli di una ricerca che mette la persona in quanto tale al centro come valore intoccabile, cui invece l’ignoranza o la società hanno progressivamente tolto tutto, la dignità, il lavoro e, talvolta, la vita. Speriamo vivamente che nel gruppo prevalga un immaginario artistico su quello didascalico, perché la cronaca diventi simbolo e penetri nell’inconscio collettivo superando la superficie della foto e delle sue buone intenzioni. Arte è la capacità di superare i limiti della consapevolezza e arrivare oltre la banalità della nostra esistenza piatta e omologata, anche solo per denunciarla e descriverla. Incoraggiare in ogni angolo e bar, anche di periferia, l’amore per il sociale e per la sua rappresentazione artistica è un modello semplice e necessario di civiltà in questo mondo dominato dalla globalizzazione e dalla tele-web-dipendenza. credits Foto tratte dalla pagina facebook di STOP Omofobia Per approfondimenti e per guardare tutte le foto della campagna collegati a questo link: facebook.com/pages/STOP-Omofobia/455583387869827