Cyfest è il più importante festival di arte e tecnologia dalla Russia ed è approdato per la prima volta in Italia scegliendo come location la Reggia di Caserta, con la curatela di Anna Frantz, Elena Gubanova e Isabella Indolfi e l’organizzazione da Cyland Media art Lab. Tema della mostra è Il tempo, più precisamente la nuvolosità digitale, i cambiamenti epocali che ci vedono e ci hanno visti in passato protagonisti come esseri umani e che si riflettono in questa occasione nel contrasto vivo e forte che c’è tra le opere in mostra e l’ambiente che le ospita.

Articolo di Carla Giannini

Licia Galizia,Michelangelo Lupone Mare oscuro, 2018, planofoni® interattivi-adattivi (CRM), musica di Michelangelo Lupone, legno, vernice e vetro sintetico verniciato, dimensioni ambientali

Non una scelta a caso dunque, quella della Reggia di Caserta: la versione italiana del Cyfest ha proprio in ciò qualcosa in comune con quella russa, anch’essa allestita in un luogo storico, precisamente nelle sale delle mostre dell’Accademia di Arte e Design Stieglitz di San Pietroburgo. Il dialogo con il passato è, nell’idea intorno a cui ruota il festival, sempre importante: nonostante gli impetuosi cambiamenti avvenuti nell’ultimo secolo nell’arte, il patrimonio classico influenza ancora fortemente gli artisti contemporanei. Le opere in mostra al Cyfest contrastano con l’ambiente barocco, ed è grazie a questo contrasto che il tempo diventa visibile nel suo scorrere. L’esito è un percorso itinerante, in cui gli artisti attraverso linguaggi diversi tra loro provano a fare quella che viene definita dalle curatrici “una previsione metereologica della co-esistenza reale digitale”.

 

Al centro l’essere umano, travolto dai cambiamenti incontenibili della società contemporanea e la “tecnologizzazione” sempre più estrema, quasi violenta, della vita quotidiana. Tra le opere in mostra troviamo installazioni video, sculture musicali, flussi elettronici e flussi sensoriali, opere che richiedono al fruitore di prestarsi al richiamo, agli input che si ricevono. La tecnologia e lo scorrere inesorabile del tempo sono al centro di Dialoque di Elena Gubanova e

Possessive – Shoemaker Anna Frants CYFEST_Anton Khlabov

Ivan Govorkov, opera in cui il dialogo è tra Dio e l’uomo, tra il creatore e il creato, tra l’uomo e la macchina. Nelle opere di Anna Frantz, Number “0” e Living tapestry, gesti di mani robotizzate mettono in scena quel dialogo emotivo che sarebbe potuto esistere se avessimo animato “la creazione di Adamo” di Michelangelo rappresenta la necessità di una riconnessione spazio-temporale, di ritrovarsi. Number 0 è una installazione 3D-modulare, un grande edificio senza pareti simile alla gabbia di un computer, dove immagini, gadget, occhi e movimenti vengono registrati; mentre Living tapestry è una istallazione creata con telecamere che seguono i movimenti degli spettatori creando dei veri e propri arazzi multimediali. Il rumore della sabbia, simbolo di qualcosa che non può essere racchiuso, proprio come non possono essere racchiusi i cambiamenti climatici, è invece protagonista nell’opera Quantum, di Grachev Kromarov, dove si ascolta il rumore della natura animata e inanimata, nel tentativo di quantificare il tempo usando strumenti scientifici. Nel video Caelum, di Donato Spanò, la visione di un cielo schizofrenico e artificiale, metafora del vertiginoso cambiamento del clima e dell’impossibilità dell’uomo di averne il controllo, ci allontana dal cielo vero, quello che c’è fuori.

Living Tapestry – Anna Frants CYFEST Anton Khlabov

Gli artisti sono gli unici che dominano la tecnologia comprendendola e facendone rappresentazione mostrando luoghi visionari, irraggiungibili, ma che in realtà rimandano anche all’archetipo dell’essere umano. La video-istallazione di Franz Cerami Lipstick chiude la mostra con un ritorno alla corporeità attraverso il web. La sensualità, l’intelligenza e il corpo si fanno artificiali, tutto è mediato, anche le pulsioni più intime e personali. I soggetti scelti per l’opera sono stati scelti dall’artista attraverso i social network e sono stati invitati a mettere in scena la loro sensualità attraverso movimenti e gesti ripresi poi a matita e pittura a olio, dando vita a un lavoro dalle forti caratteristiche pittoriche.

No 0 – Anna Frants CYFEST Mikhail Borisoff

La manifestazione è realizzata in collaborazione con la Reggia di Caserta, con il contributo di One Market Data, con il patrocinio della Regione Campania, con il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, con il patrocinio di Fondazione Idis – Città della Scienza, Fondazione Banco di Napoli, Consolato Onorario della Federazione Russa a Napoli, in network con Seminaria Festival, Accademia di Belle Arti di Napoli, 012 factory, Interferenze Festival.

info mostra

Cyfest – Festival di Arte e Tecnologia dalla Russia
20 giugno – 1 luglio 2018
Reggia di Caserta – Retrostanze del ‘700 (Sale Ex-Terrae Motus) – appartamenti nobili della Reggia di Caserta
Viale Douhet, 2/a, 81100 Caserta CE
www.cyland.org