La mostra Spatula Strokes, personale di Conny Liotti a cura di Marta Di Meglio, sarà in esposizione dal 25 febbraio al 6 marzo presso la Sala delle Terrazze di Castel dell’Ovo. Ce ne parla in anteprima Giuseppe Spena.

Osservando per la prima volta le opere di Conny Liotti, viene alla mente la celebre frase di Harold Rosenberg in cui il critico americano paragona la tela ad un’arena nella quale l’artista agisce. La pittura a cui Rosenberg faceva riferimento era l’action painting, un linguaggio nato nel secondo dopoguerra, in un contesto culturale segnato dalle catastrofi atomiche di Hiroshima e Nagasaki.

Conny Liotti Conny Liotti

 

Dunque, cosa induce una giovane artista italiana dei nostri giorni a riprendere un certo tipo di approccio verso la tela? È evidente che i conflitti che la animano sono di natura differente rispetto a quelli dei suoi predecessori. Eppure c’è un elemento che accomuna artisti provenienti da contesti differenti: ogni cosa nell’uomo, e in particolare nell’artista, viene filtrata dalla sua interiorità.
La stessa action painting – pittura d’azione, corporea e gestuale per eccellenza – è una derivazione della scrittura automatica dei surrealisti. La manipolazione della materia non è altro che un processo alchemico, attraverso cui si giunge inevitabilmente all’epifania dello spirito.
Come il titolo stesso della mostra sembra indicare, Spatula Strokes, nelle opere di Conny Liotti è essenziale la componente bioenergetica, ossia il confronto tra l’artista, la materia e il supporto. Meno risalto viene dato, invece, all’aspetto cromatico, tonale, del fare pittura. Prevalgono i contrasti netti. Si procede per “quanti di colore”, più che per passaggi graduali. La scelta ricade in maniera decisa su alcuni accostamenti, accordi di tre colori (o “non-colori”): nero, bianco e rosso acceso o, in alternativa, blu e giallo. Lo sfondo neutro e scuro mette in risalto i tocchi di colore vivido in superficie, che costituiscono dei picchi di tensione lirica o drammatica. Tutto è catarsi, presenza, celebrazione, azione. In questo spirito, in questa concezione dell’arte come splendido e allo stesso tempo nobile campo di gioco, le opere di Conny Liotti potrebbero essere accostate ai lavori di Yasuo Sumi, ai salti nella materia di Kazuo Shiraga o ad alcune performance di Shozo Shimamoto, artisti Gutai, avanguardia giapponese anch’essa nata nel secondo dopoguerra.

info mostra

Spatula Strokes
personale di Conny Liotti
a cura di Marta Di Meglio

dal 25 febbraio al 6 marzo

Sala delle Terrazze di Castel dell’Ovo
Napoli

Vernissage sabato 25 febbraio ore 17:00.

 

Articolo di Giuseppe Spena