Nella traversa laterale di Via Luca Giordano, nel sotterraneo della scuola Vanvitelli, rinnovato centro culturale dedicato a Benedetto Croce, fino al 9 settembre, con premiazione l’8 Settembre alle 17:30 ci saranno le opere di giovani e meno giovani artisti sul tema gigantesco dell’Arte e della Rivoluzione a Napoli.

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L’organizzazione è affidata a Daniela Wollmann, esperta curatrice di mostre d’arte contemporanea. Trovo piacevole parlare con lei, che illustra gli artisti e le loro opere, dimenticandosi poi di darmi il comunicato stampa, perché l’entusiasmo è grande e forse anche l’impresa di cercare di dare alla nostra città, anche nella municipalità più ricca di professionisti, uno sguardo nuovo sull’arte, ormai sepolta al Vomero dal cemento.
Molte opere si concentrano sugli aspetti religiosi, come la prima sedia episcopale chiodata simile alle torture medievali, altre si consolano con Maddalena Cerasuolo o con la rivoluzione fallita del 1799, reale o immaginaria che sia.

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Le opere di maggiore impatto sono ovviamente quelle nate dalle mani sicure – e fuori concorso – di Luigi Mazzella, mentre i giovani sperimentano soprattutto in modo naif varie tecniche di colore su tela.
Solo Daniele Mancusi osa interazioni con il pubblico, sui quali riversa gli sconvolgimenti di una sessualità neutralizzata o, al contrario, deteriore per far davvero patire i borghesi.
Ho preferito, lo ammetto, votare per una fotografia, quella di Antonietta Montagamo, perché la vera rivoluzione oggi è anche la quotidianità di chi affronta il viaggio nella nostra città serenamente a piedi, dimessamente, senza enfasi, portandosi dietro la spesa, i capelli bianchi e  qualche chilo di troppo.

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Da considerare, per tecnica e ispirazione, anche l’opera di Raffaele Miscione, che narra, meglio di altri, l’ultimo ricordo che va sbiadendo dell’ultima vera rivoluzione a Napoli, quella delle Quattro giornate.
Tutti gli altri? dovrete scoprirli voi e magari aiutare Daniela e l’associazione Arte e Rivoluzione a trovare una sede stabile per l’Arte Contemporanea.

Pagina con manifesto  https://www.facebook.com/pages/Napoli-arte-e-rivoluzione/302199263275538

Foto https://www.facebook.com/daniela.wollmann.9?ref=ts&fref=ts

A proposito dell'autore

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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.