Achille Bonito Oliva introduce al Museo Madre la commemorazione per i vent’anni dalla morte di Lucio Amelio, prendendo la parola per ultimo. Bonito Oliva, amico personale di Amelio, era un poeta, e con la magia delle sue parole immediate dipinge i concetti e spiega al mondo l’arte, altrimenti incompresa, soprattutto quella contemporanea, che nessuna scuola ci impone nei propri programmi.

Lucio Amelio a Villa Volpicelli - photo Bruno di Bello 1979ridotta

Lucio Amelio a Villa Volpicelli – photo Bruno di Bello 1979ridotta

Narcisismi complementari tra lui e Amelio, quest’ultimo, racconta, con una personalità teatrale e cannibale che con le sue doti è capace di emergere nel sistema dell’arte globale, che si veniva costruendo dagli anni ’60 in poi, dopo un lungo percorso da cosmopolita. Ecco la tesi del Lucio contro il mercato, per inseguire un percorso individuale – secondo il ricordo della nipote – smentita però dalla scelta di sedi nobili – quella di Piazza dei Martiri – e dal suo infallibile fiuto per gli affari, raccontato da Abo e esemplificato in un aneddoto gustoso, che vede l’Amelio farsi prestare per poi rivendere senza permesso un’opera di Beuys. Dal quadro tracciato in questa serata celebrativa, che vede partecipare tra gli altri, le sorelle di Amelio  Anna e Giuliana, il cui intervento/ricordo non può che commuovere la platea dei tanti amici e conoscenti presenti, Paola ed Eduardo SantamariaAngela TecceMichele Bonuomo, viene fuori lo spessore e il “multiforme ingegno” del Nostro capace di circondarsi di operatori e artisti, con cui strinse un’amicizia e un forte senso di appartenenza. Questo è anche il senso dell’intervento del sodale/rivale Peppe Morra che celebra, polemico, l’amico, sottolineando come l’operare del gallerista napoletano si inserisse in un sistema molto più complesso e variegato costituito da un gruppo di galleristi, che con le proprie forze facevano mercato e arte in una Napoli mitizzata, ma lontana dalla sua immagine oleografica, che andava incontro alla rivoluzione del ’68 ai rampanti anni ’70 e poi all’involuzione sociale post-terremoto.
L’indifferenza delle istituzioni è lamentata, ma nello stesso tempo, almeno nelle parole conclusive di Achille Bonito Oliva, quasi invocata, a rivendicare la libertà e il coraggio di un’arte del Sud, capace di autogenerarsi e autosostenersi a discapito e in contrapposizione a tutte le difficoltà del contingente. Ecco una visione privata, una dimensione tanto narcisista quanto condivisa, ma anche un’idea precisa che ha messo comunque al centro del progetto di Amelio “il valore morale dell’arte”.
Ancora oggi, dicono in molti, le istituzioni come il Madre celebrano l’Arte ma per il suo sviluppo restano sospesi gli eventuali fondi regionali, perfino quelli già assegnati.
Amelio ha avuto il merito nella Napoli che non voleva spegnersi col terremoto di produrre un nuovo tipo di comunicazione: ”la memoria è il futuro”.

Anticipazione Mostra

LUCIO AMELIO
Dalla Modern Art Agency alla genesi di Terrae Motus (1965-1982)
Documenti, opere, una storia…
Dal 22  novembre 2014 al 9 marzo 2015
a cura di Andrea Villiani – Curatorial Advisor Paola Santamaria (Archivio Amelio)

Programma della serata dedicata a Lucio Amelio (2 luglio 2014)

 

Programma della serata

• Saluti
Caterina Miraglia, Assessore Istruzione e Edilizia scolastica – Promozione
culturale – Musei e Biblioteche, Regione Campania
Fabrizio Vona, Soprintendente, Soprintendenza Speciale per il P.S.A.E. e
per il Polo Museale della città di Napoli
Pierpaolo Forte, Presidente, Fondazione Donnaregina per le arti
contemporanee, Napoli

• Introduzione
Andrea Viliani, Direttore, Fondazione Donnaregina per le arti
contemporanee, Napoli
LUCIO AMELIO. Dalla Modern Art Agency alla genesi di Terrae Motus (1965-
1982). Documenti, opere, una storia (Madre, Napoli, 21 novembre 2014 – 9
marzo 2015)

• Interventi
Anna Amelio e Giuliana Amelio (Comitato Scientifico della mostra)

Paola Santamaria (Curatorial Advisor della mostra, Archivio Amelio,
e Comitato Scientifico della mostra)

Eduardo Santamaria (Comitato Scientifico della mostra)

Nino Longobardi (Comitato Scientifico della mostra)

Giuseppe Morra (Comitato Scientifico della mostra)

Angela Tecce (Comitato Scientifico della mostra)

Michele Bonuomo (Comitato Scientifico della mostra)

Achille Bonito Oliva (Comitato Scientifico della mostra)

A proposito dell'autore

Collaboratore
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Manlio Converti, psichiatra, blogger, magato dalla cultura e dall'arte come continua innovazione e sperimentazione, come è la vita, nato nel 69, completa i suoi studi professionali col massimo dei voti nel minimo tempo necessario, laureandosi a 23 anni in medicina. Lavora stabilmente presso la Asl Napoli 2 nord, ma soprattutto perora cause civili e sociali, ancorchè in Italia siano finora perse, come i diritti gay, per egoismo, quelli delle donne e dei migranti, per altruismo, quelli dei sofferenti psichici, per dovere professionale, quelli dell'ambiente, per dovere naturale, quelli degli artisti napoletani e della relativa città conurbata, per patriottismo europeo.