Annamaria Gelmi al di là del bene e del male: la spiritualità dell’arte nella sacra tradizione Redazione 6 Marzo 2016 News Il duomo di S. Giacomo di Innsbruck accoglie fino al 27 marzo Oltre il sacro, installazione dell’artista italiana Annamaria Gelmi. Scelta dal comitato scientifico per il suo carattere site specific, l’installazione risponde all’invito della rassegna Kunsturm Kirche, attiva ormai da più di vent’anni, di rivitalizzare la dialettica tra tradizione e modernità. La rassegna si svolge, infatti, durante la Quaresima allo scopo di rinsaldare la precaria collaborazione tra mondo dell’arte e committenza religiosa. L’installazione è costituita di due croci: una in basso, l’altra in alto, all’incrocio tra transetto e navata centrale; il materiale specchiante della prima croce, quasi bidimensionale, posta a terra tra l’altare e i visitatori, rimanda alla seconda croce dal contorno a led rossi sospesa in alto. I due elementi, definiti dall’essenzialità delle linee geometriche, delimitano, in un luogo di culto, uno spazio di riflessione, un confine di spiritualità che richiede di essere rifunzionalizzata nelle sue nuove significazioni e nelle implicazioni che la connettono alla sacralità del duomo. Gelmi, non nuova al motivo sacro della croce, lo risemantizza come propulsore di armonia universale scevra da connotazioni religiose; con “Oltre il sacro”, l’artista italiana e la Kunsturm Kirche riannodano le fila di un dialogo antico che vede protagonisti l’uomo e il suo universo interiore. La mostra innesca una dialettica tra antico – il duomo – e moderno – l’installazione – in cui tesi e antitesi si fondono nella ricerca di una comune sintesi, quella dell’intimità della spiritualità. Il modulo architettonico definito dalle linee verticali e orizzontali delle due croci si configura, infatti, come un ipotetico confessionale contemporaneo posto al centro della chiesa; al suo interno il visitatore si riappropria della propria religiosità, più interiore che collettiva, più anarchica che ortodossa.