Id agamus ut nostrum omne tempus sit, invita Seneca in una sua famosa epistola (71.36), perché tutto il tempo appartenga all’uomo e ogni istante sia pienamente vissuto. L’invito espresso dal filosofo latino e rivolto a un indecifrabile Lucilio, è colto da Alessandra Maio per elaborare una personale interpretazione sul concetto di tempo, interpretazione resa al pubblico nella forma più consona all’artista.

Nell’esposizione Mai tempo e coraggio, curata da Maria Letizia Paiato e Federica Zabarri – giovani curatrici del gruppo Yoruba – presso BI-BOx Art Space di Biella, inaugurata lo scorso 9 ottobre, i cicli compositi Campiture in nero, rosso e blu; Non devo pensarci più; Errata Corrige; Non devo avere paura del buio; Nuvola restituiscono, nella forma ibrida di pittura e scrittura, le riflessioni della giovane artista bolognese sul concetto del tempo, che sono un modo per riesaminare l’intima esperienza vitale, all’insegna di una precisa volontà che cela le fragilità, le insicurezze rispetto al necessario obbligo dell’agire.
Smentendo il titolo della mostra, l’artista ha il tempo e il coraggio per avviare con questi nuovi lavori un percorso creativo nuovo e originale, che dal primigenio ricorso della penna biro e del segno scrittorio – sempre ricorrente nel suo gesto pittorico – si lancia verso una personale interpretazione dell’uso del colore, inteso come un valore costitutivo e costruttivo dell’opera d’arte. Nella forma raggiunta, le opere sono la testimonianza che il tempo non è tempo oggettivo della scienza, nè tempo soggettivo della conoscenza, ma è tempo dell’esistenza: modalità dell’esserci dell’essere, è il modo non soltanto attraverso cui l’esserci conosce il mondo, in cui un individuo, l’artista sceglie di esistere nel mondo. E in un’ottica proustiana, Alessandra Maio afferma che ritrovare – e recuperare – il tempo è possibile, ma solo se il tempo, e quindi il mondo, sia ricreato in una forma artistica, capace di tenere insieme ogni momento, in modo che esso acquisti una continuità e una coerenza significativa.

A proposito dell'autore

Project Manager

Alla formazione scientifica (studi in Medicina Veterinaria, prima in Inghilterra e poi in Italia) unisce l'insana passione per l'arte e la letteratura. Dal 2012 collabora con la casa editrice Marchese editore, occupandosi di pubbliche relazioni, promozione e creazione di eventi culturali. Nel 2013 fonda con alcuni collaboratori il blog "About M.E.", legato all'attività della casa editrice ma fin dall'inizio aperto a tutto ciò che è cultura, con particolare attenzione a ciò che succede sul territorio campano. Ama i cappelli, Dostoevskij, e il té delle cinque.