RACNA alla scoperta dei luoghi dell’arte napoletana: vi raccontiamo uno dei nuovi spazi dedicati al contemporaneo, ESSEARTE, realtà indipendente che valorizza l’arte intesa come saper fare e téchne, ma non solo. Dopo oltre un anno dalla sua inaugurazione, avvenuta il 20 aprile del 2013 nello splendido Palazzo Real Monte Manso di Scala di Via Nilo, la galleria Essearte, gestita e promossa dal collettivo artistico SCU8 – Salvatore, Emanuele, Lello Scuotto e Alba La Marra – si è affermata tra le interessanti esperienze che offre il panorama artistico partenopeo. L’obiettivo principale di Essearte, che si dichiara programmaticamente spazio pro–oggetto, consiste nel riportare all’interno del dibattito critico il valore dell’opera d’arte quale manufatto, frutto di un processo creativo che non sia solo concettuale, ma anche di un saper fare legato alla manualità, rivalutando quindi l’arte come téchne e l’artista quale artifex. “ESSEARTE […] è uno spazio che mette l’opera al centro della discussione. – come si può leggere nella presentazione ufficiale – La galleria privilegia l’oggettualità dell’arte, il suo rendersi fruibile grazie all’oggetto in cui si esprime […] L’idea resta imperativa ma non può bastare a se stessa se non si completa nell’opera”. Già lungo l’elenco degli autori esposti che ha visto impegnati artisti, designer, artigiani e architetti tra cui: Kirka De Jorio, Antimo De Sanctis, Mary Cinque, Claudio Cuomo, Massimo De Chiara, Gerardo Di Fiore, Marco Formisano, Emmanuele De Ruvo, Paolo La Motta, Nino Longobardi Giuseppe Monda, Pasquale Napolitano, Francesco Pischetola, Riccardo Ruggiano, Giovanni Scotti, Ulderico, Salvatore Vitagliano, Giovanni Zaccariello, Giuseppe Zevola e Betty Bee, a cui la galleria dedicherà prossimamente una personale. Questi, assieme ad altri, sono stati protagonisti di una serie di mostre, di cui si ricordano: Vietato ai Minori; la prima edizione di Paleocontemporanea, evento che ha coinvolto il Museo Archeologico Nazionale, il Museo e l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, nonché il Museo Madre e il complesso delle catacombe di San Gennaro dei Poveri; le personali di Anita Artura Agresta e Domenico Balsamo; infine, appena conclusa, 15 & 17 Interni contemporanei, realizzata in collaborazione con l’architetto Francesco Della Femina. Un percorso quest’ultimo che, muovendosi tra arte, design e artigianato, musica e performance, ha confermato la vitalità di uno spazio teso alla contaminazione e al vivere l’arte come necessità quotidiana.