Satori: Luigi Pagano in mostra alla Carpinelli Home Marcello Francolini 25 Febbraio 2016 News Satori, è il titolo dell’ultima mostra di Luigi Pagano, in corso fino al 26 febbraio, alla Carpinelli Home di Salerno, a cura di Pasquale Ruocco. Da sottolineare subito è la particolarità dello spazio, stretto e lungo come fosse un corridoio, che impone una movibilità continua. Le opere non si vedono che da vicino, assortendo subito, chiunque, in un flusso partecipativo che astrae dal resto, rendendo intima la visita. Quella stessa intimità che è anche del raccoglimento, della meditazione, lo stesso titolo, Satori, che nel Buddismo Zen allude a un’illuminazione improvvisa, qui, viene figurato, impresso attraverso delle tracce esigue, minime, che altro non sono che la sintesi di momenti immaginativi registrati prima con la foga grumosa del gesto, e lasciati poi epurare attraverso giustapposizioni ponderate di materia. Quest’ultima non ha a che fare col colore, essa è raffermata nella sua sostanzialità. Una materia spogliata fino al fondo, raschiata sino al midollo della sua essenza che è poi l’essenza stessa del mondo. Questa nota comune s’intravede anche nell’omogeneità dei toni, che richiamano la materia più materiale: la terra. Così i bruni e i neri s’aggrumano tra il fluire della luce che scorre bianca tra gli interstizi della tela. Luigi Pagano – Cocoon 2015 Quest’orizzonte permette all’artista di vagare fuori del tempo e ridiscendere verso i primordi della visione. Questa necessità, credo sia stata puntualmente sottolineata anche da Pasquale Ruocco, in chiusura del suo testo critico su Luigi Pagano: “Figure, forme, materie, che, assumendo la consistenza impalpabile dell’epifania, sospesa tra visibile e invisibile, tra il percettibile e l’impercettibile, spingono la nostra attenzione oltre l’ormai quotidiana superficie dello schermo, oltre il mito dell’alta definizione, massima espressione di una superficiale celebrazione della visibilità, invitandoci a guardare il mondo in maniera diversa, più attenta, cogliendo la necessità di mettere in campo nuove visioni, di far emergere, cioè, dalle cupe atmosfere del presente, nuove luci”. Luigi Pagano – Cocoon 2015 Nella serie Cocoon Luigi Pagano c’accoglie a sedere. Letteralmente Cocoon è bozzolo, è un ricovero protettivo in cui possiamo trovare una pausa dall’iperdefinizione del mondo. In questi luoghi possiamo perderci, pur tuttavia trovandoci delineati, in una forma, che è ancora però una bozza, soltanto rozzamente smussata. Qui lo spettatore è invitato a lasciarsi coinvolgere, in una decifrazione libero-magnetica tra pulsioni genuinamente istintive. In conclusione è da menzionare l’imprenditore Nicola Carpinelli che ha deciso di contribuire nella crescita culturale della città, spingendosi in prima persona nella promozione di eventi espositivi che promettono vieppiù un programma sempre più valido sotto il punto di vista propositivo dell’arte contemporanea. Luigi Pagano – OVO 2012