Il centro culturale la Casa di Ù ospita fino all’otto aprile, nel suo spazio espositivo Ù Arte, la personale dell’artista Salvatore Marsilio, Arcipelaghi di differenze. Le opere astratte non hanno necessariamente un senso e correre avanti e indietro per la città, inseguendo eventi culturali nemmeno. Resto sospeso però diversi minuti ad ascoltare Salvatore Marsilio, mentre spiega le motivazioni profonde che lo ispirano filosoficamente a realizzare le sue opere. Sono queste motivazioni che intrigano gli ascoltatori, più del valore delle opere che forse non percepiscono, se non come macchie di colore in rilievo. Come rappresentate i vostri pensieri profondi, le vostre emozioni? Ognuno in modo diverso, suppongo. Tutta l’arte astratta si basa su questo, anche e soprattutto quando si esprime in opere senza titolo, perché in fondo non sempre si possono nominare i nostri stati interiori, o almeno non sempre ci sforziamo di dargliene, lasciandoli sospesi, appunto, in astratto. La curatrice Tiziana de Tora ci tiene a mostrarmi le fotografie selezionate dai Duran Duran per un tour mondiale del 2012, in occasione del quale le immagini ritraggono le mani, richieste dai musicisti come simbolo estetico collegato alle loro canzoni, si muovono abili e si integrano nella materia del quadro, uno dei numerosi “arcipelaghi”, a fare da ponte tra la natura e l’astrazione, il significato e il significante. Dichiara Salvatore Marsilio “Attraverso gli “Arcipelaghi delle differenze” intendo comunicare la necessità di prendere coscienza delle diversità che intercorrono tra le varie realtà del nostro tempo, a livello personale (del singolo uomo) e a livello sociale”. La Casa di Ù (Napoli, via Carelli 19) ospiterà queste fotografie nel suo salone da tè e nella sua ludoteca fino all’8 aprile, in attesa che veniate a gustarle, magari leggendo uno dei rari libri, figli curati di piccole edizioni napoletane, in attesa anche loro di essere gustati.