Giovedì 8 gennaio la Galleria Casamadre ha inagurato, a cura di Eduardo Cicelyn, la mostra Biasiucci – Longobardi, esposta fino al 27 febbraio. Il connubio artistico tra i due Antonio Biasiucci e Nino Longobardi genera linguaggi e storie inusuali, che raccontano il mondo da una prospettiva unica e dicotomica. Foto di Angelo Marra L’esperienza estetica dell’arte figurativa e plastica è sempre stata considerata essenzialmente come un’esperienza radicata nella funzione dello sguardo. Esistono un numero infinito di sguardi, differenti per motivazioni, intensità, finalità, così da rendere lo sguardo il punto focale dell’essere umano. Con tale sguardo Biasiucci e Longobardi stabiliscono una narrazione poetica e artistica, in cui il processo cognitivo creato conduce alla “fase dell’abbandono”, punto di arrivo della comprensione estetica. “Io e Nino ci conosciamo da circa quaranta anni e solo adesso abbiamo esaudito il nostro desiderio di esporre le nostre opere in un’unica mostra”, ricorda Antonio Biasiucci “tutto è nato da un mio studio sul cranio: quando Nino vide le mie foto, espresse l’intenzione di allestire una mostra sul bianco e sul nero, giocando al contempo sulla forza materica delle nostre opere messe insieme. Credo che le opere possano suscitare nello spettatore una visione nuova del mistero della vita e dell’uomo”. Guarda la fotogallery dell’inaugurazione a cura di Angelo Marra Come ci dice Eduardo Cicelyn : “Il linguaggio pittorico di Longobardi è scarno, composto di bianchi e di grigi, quasi consunto dal trascorrere del tempo. Tratta spesso la morte e i suoi resti fisici, ma non si scompone nella rappresentazione dell’evento. Il nero profondo è per Biasiucci l’inizio e la fine del processo di figurazione in cui la rappresentazione fotografica tende per natura di linguaggio. La zona frequentata da Longobardi e da Biasiucci è un luogo di indecisione in cui si osserva l’apparire dell’umano come l’eterno ritorno di un’ipotesi necessaria, in alcuni casi suggestiva. Il risultato finale per Longobardi è un’opera che è tanto lineare quanto materica, di una materia essiccata, condensata e che sembra essersi prodotta direttamente dal proprio modello. Per Biasiucci, questa volta alle prese anche con il ritratto, le sembianze dei visi, come quelle dei crani, delle pietre sono fluttuazioni che vagano tra il nero e la luce e quando vengono in primo piano appaiono come sporgenze di un interno insondabile. La materia bianca e quella nera di Longobardi e Biasiucci condividono il medesimo destino ontologico, riempiendo di possibilità espressive, cioè di materie e di forme nude, le cavità vuote del realismo”. Foto di Angelo Marra info mostra Galleria CasaMadre Arte Contemporanea – Palazzo Partanna Piazza dei Martiri Antonio Biasucci e Nino Longobardi dal 8 gennaio al 27 febbraio 2015 Telefono per informazioni: +39 081 19360591 +39 335 8149531- +39 335 8149531 E-Mail info: info@lacasamadre.it Sito ufficiale: http://www.lacasamadre.it