Think outside the box: Una turku-napoletana, breaking stereotypes! Mary Cinque 24 Dicembre 2014 Multimedia, News, turku-napoletana Decimo episodio del diario per immagini e parole del viaggio di Mary Cinque da Napoli alla volta di Turku in Finlandia. Il mattino dopo cominciamo col distruggere gli stereotipi o “Breaking stereotypes”, come recita il programma. Renate ha preparato una lavagna per ciascuna nazione e ognuno può scrivere il luogo comune (positivo o negativo) che associa a quel Paese. Poi, a turno, i rappresentanti di ogni nazionalità commenteranno gli stereotipi. Devo ammettere di non avere la più pallida idea sulla Bielorussia o sull’Estonia. Almeno uno stereotipo, anche se negativo è meglio di nessuno stereotipo? Nel pomeriggio c’è la prima “Drama lesson” di cui, ovviamente, non ho disegni perché ho dovuto urlare a squarciagola “I love you” al bosco, far finta di camminare sulle uova o di essere un serpente. Dopo cena c’è l’ “Eurorail” in cui, divisi in gruppi, immaginiamo con chi ci piacerebbe dividere lo scompartimento di un treno durante un viaggio di una settimana, scegliendo da una lista di personaggi come un soldato Serbo che viene dalla Bosnia, un broker svizzero sovrappeso, un danaroso dj italiano. Fatte le scelte ci si confronta e se ne discute per scoprire cosa ci attrae, cosa ci preoccupa e, ancora una volta, quanto i pregiudizi possano influenzare le nostre scelte. Tutto ciò lo facciamo all’aperto, con il sole che non tramonta mai veramente e una luce fantastica. Mercoledì trascorriamo il pomeriggio in città, presso un parco acquatico. Ancora una volta rimango incantata dalle case, dagli animali al pascolo, dalle facciate dei palazzi piene di porte-finestre per prendere tutta la luce possibile, colorati vasetti per le piante e piccole altalene. Al ritorno nessuno ci toglie il nostro salto alla sauna, ormai diventata una tappa imprescindibile. Siamo diventati già dei perfetti Finlandesi, per i quali la sauna è irrinunciabile! The next morning we start our day “Breaking stereotypes,” as stated in the program. Renate has prepared a blackboard for each nation and each one can write the cliché (positive or negative) that associates to that country. Then, in turn, the representatives of all nationalities comment on stereotypes. I must admit it: I don’t have any preconceived idea on Belarus or Estonia. At least one stereotype is better than no stereotypes at all? In the afternoon the first “Drama lesson” of which, of course, I have no drawings because I had to scream out loud “I love you” to the woods, pretending to walk on eggshells or being a snake. After dinner there is the ‘”Eurorail” in which, divided into groups, we have to imagine with which kind of person we’d divide the compartment of a train during a trip of a week, choosing from a list of characters, such as a Serbian soldier who comes from Bosnia, a Swiss overweight broker, a wealthy Italian DJ. We discuss to find out what attracts us, what we care about and, once again, how prejudices can influence our choices. We do everything outdoors, with the sun that never sets and an outstanding light. On wednesday we spend the afternoon in the city, at a water park. Once again I am enchanted by their homes, grazing animals, the facades of buildings filled with French windows to take all possible light and colorful pots for plants and small swings. On our way back straight to the sauna, it has become an unavoidable ritual of the day. We have become already perfect Finns, for which the sauna is a must!