Francisco Bosoletti: l’impeto delicato e irrefrenabile della street art Silvia Scardapane 21 Ottobre 2014 Artisti, I Protagonisti C’è tanta poesia nei lavori di Francisco Bosoletti, ma anche tanta violenza: un impeto irrefrenabile in grado di comunicare delicatezza e potenza. Sono corpi sinuosi ed eleganti quelli realizzati da Fran, ma spesso anche un po’ tenebrosi e irraggiungibili, come fossero lontani, come fossero altro. Sessa Aurunca – luglio 2014 Le pennellate grosse, vigorose e gocciolanti, sono in grado di esprimerne l’intento, la forza, di farci comprendere la portata del suo talento e della sua arte, che si basa sì su una ricerca del colore, ma anche, e soprattutto, su una vera e propria riflessione che avvolge il genere umano. Perché Francisco Bosoletti è argentino, attento alle dinamiche del suo Paese e sensibile agli eventi politici e quindi economici; per questo, il tulipano, sempre presente nei suoi lavori, cessa di essere un semplice fiore per divenire un simbolo, uno specchio della società, di una speculazione economica che coinvolge diversi continenti e che comprende campi commerciali differenti. Tutto questo senza mai perdere di vista la bellezza e un rimando a una classicità rivisitata e contemporanea. Gaeta – luglio 2014 Come definiresti il tuo modo di lavorare e quali sono gli strumenti che usi? Ho un modo di lavorare molto classico. Uso semplicemente rulli e pennelli, lavorando con un’asta telescopica, quando il muro è molto grande. Fran mi risponde con grande semplicità e gentilezza, quelle stesse che ho colto quando l’ho incontrato a Sessa Arunca (Caserta), dove ho ammirato il disegno realizzato per il Festival Memorie Urbane lo scorso luglio, lavoro nato anche grazie alla collaborazione del Gruppo Città Rinascita di Sessa Aurunca. Arce – giugno 2014 Parlami della tua esperienza con Memorie Urbane, ma anche di ciò che hai vissuto a Sessa Aurunca, in Campania. La mia esperienza con Memorie Urbane è stata a dir poco fantastica. Si tratta della prima porta che mi è stata aperta in Europa, cosa della quale sarò per sempre grato. Ho vissuto nell’ambito del festival una specie di residenza artistica durata un mese, durante la quale sono cresciuto sotto molti punti di vista. I giorni trascorsi a Sessa Aurunca sono stati molto divertenti: sono stato trattato bene e, cosa più importante, sono rimasti tutti molto soddisfatti dal mio lavoro. Non è per niente facile riuscire a far apprezzare questo tipo di movimenti artistici nelle piccole città, ed è una grande soddisfazione quando la gente risponde così bene. È un bel posto nel quale mi farebbe davvero piacere poter tornare. Terracina – Giugno 2014 Eppure anche Fran è nato, e tutt’ora vive quando non è in giro per l’Europa, in una piccola città argentina, ed è da questo confronto tra piccole realtà che è nata una domanda spontanea sul suo punto di vista verso la street art europea. Io vivo in una piccola città argentina, dove sono libero di dipingere sui muri perché è facile ottenere i permessi. D’altra parte vedo che in Europa è tutto molto più complicato, c’è molta burocrazia, ragion per cui c’è bisogno di grandi organizzazioni per riuscire a ottenere legalmente degli spazi per gli artisti, e allora diventa evidente la differenza tra street art legale e street art illegale. Giugno 2014 E quando abbiamo affrontato il tema di una street art spesso considerata un po’ troppo alla moda, Fran ha aggiunto: Credo che se questa forma d’arte sia diventata di moda è solo perché molti ne hanno scoperto le potenzialità commerciali, una chiosa semplice ma non casuale. Anche la street art è, forse, seppur in piccola dose, una parte di quel tulipano che è leggiadro e allo stesso tempo tagliante nei lavori di Bosoletti. Armstrong, Argentina – maggio 2014